Il governo greco intende
testare una diga galleggiante per fermare l'afflusso nel mar Egeo di migranti
provenienti dalla Turchia. Lunga circa 3 chilometri verrebbe posizionata
davanti all'isola di Lesbo
31 GENNAIO 2020
Il governo conservatore greco
intende testare un sistema di barriere galleggianti per fermare l'afflusso nel
mar Egeo di migranti provenienti dalla Turchia. "Vogliamo vedere se può
essere realizzato e se può funzionare", ha detto il ministro ellenico
della Difesa Nikos Panagiotopoulos a Skai Tv, dopo che l'esecutivo ha
pubblicato mercoledì il bando per il progetto.
L'idea è di costruire una
barriera galleggiante, simile a quelle per contenere le chiazze petrolifere,
lunga 3 chilometri, alta mezzo metro sul livello del mare e dotata di luci
lampeggianti. La barriera dovrebbe essere posta davanti a Lesbo, uno delle
isole dove avviene il maggior numero di sbarchi.
Il progetto ha già sollevato
molte critiche e non è chiaro come possa funzionare. "Non capisco come
potrebbe impedire alla gente di arrivare in Grecia", ha detto all'agenzia
stampa Dpa una guardia costiera che ha chiesto l'anonimato. A suo parere i
soccorritori dovrebbero comunque intervenire in aiuto dei migranti bloccati in
mare dalle barriere.
Intanto l'agenzia Onu per i profughi (Unhcr) e l'Ue hanno
avvertito che la barriera rischia di violare il diritto d'asilo. Anche se i
paesi hanno il diritto legittimo a proteggere le frontiere, "molti dei
migranti in arrivo sono rifugiati", ha detto alla Dpa il portavoce
dell'Unhcr ad Atene, Boris Cheshirkov. "Tali barriere non devono rendere
impossibile l'accesso alle politiche di asilo per quanti ne hanno
potenzialmente bisogno", ha detto a Bruxelles il portavoce della
Commissione Ue, Adalbert Jahnz, aggiungendo che sono stati chiesti ad Atene
dettagli sul piano.
La Grecia sta facendo fronte a un nuovo picco di arrivi di
migranti sulle isole, iniziato lo scorso aprile. Secondo l'Unhcr nel 2019 hanno
raggiunto le coste della grecia 59.726 migranti, quasi il doppio rispetto al
2018. Attualmente nei centri di accoglienza di Lesbo, Chios, Samo, Leros e Kos
si trovano 40mila migranti, stipati in strutture costruite per un totale di
7500 posti.
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