Lo Stato
maggiore della Difesa della Grecia ha rivelato che due aerei caccia della
Turchia hanno volato all’interno dello spazio aereo ellenico senza fornire informazioni
sulla propria rotta.
È quanto
rivelato dal quotidiano greco Ekathimerini, il quale ha altresì aggiunto che i
due caccia F-16 hanno sorvolato l’isolotto di Kinaros, a una quota di circa 1.8
chilometri, intorno alle 9:30 del mattino del 16 gennaio.
Nella stessa
giornata, Atene ha risposto alle dichiarazioni rilasciate poche ore prima dal
ministro degli Esteri della Turchia, Mevlut Cavusoglu, il quale aveva ribadito
la posizione del proprio Paese in merito alle isole del Mare Egeo la cui
sovranità non è ancora stata sancita.
Nello
specifico, Cavusoglu aveva dichiarato che, secondo Ankara, vi sono isole nel
Mar Egeo la cui sovranità non risulta ancora assegnata dal diritto
internazionale. Per tale ragione, Ankara chiede che venga avviato un dialogo
per risolvere tale questione e prevenire l’emergenza di dispute simili a quella
che aveva coinvolto l’isolotto di Imia, noto in turco come Kardak. Tale
isolotto era stato, nel 1996, al centro di una disputa tra Grecia e Turchia, le
quali, ricostruisce Ekathimerini, erano quasi sul punto di dichiararsi guerra
per via della contesa sovranità sull’isolotto inabitato.
In risposta
a tali affermazioni, il Ministero degli Affari Esteri della Grecia ha
dichiarato che lo status giuridico del Mar Egeo e delle isole che ne fanno
parte risulta disciplinato da trattati internazionali, motivo per cui “non vi è
spazio per le dispute”.
In aggiunta,
rivela Ekathimerini, Atene ha attaccato Ankara, dichiarando che
l’interpretazione del diritto del Mare adottata dalla Turchia è “priva di
fondamento” e “illecita”. Al contrario, ha aggiunto il dicastero, Atene agisce
in conformità con il diritto internazionale. In linea con ciò, il Ministero
degli Esteri ha invitato Ankara a comportarsi in modo simile.
Reuters
rivela che le relazioni tra Grecia e Turchia risultano compromesse per via di
molteplici fattori. Principalmente, ad aver incrinato i rapporti tra Ankara e
Atene concorrono le dispute in materia di diritti minerari nel Mar Egeo e la
questione cipriota, all’interno della quale si inserisce la controversia sulle
trivellazioni condotte dalla Turchia a largo delle coste di Cipro, ricche di
gas naturale.
Per quanto
riguarda i diritti minerari nel Mar Egeo, le relazioni tra i due Paesi si sono
inasprite ulteriormente dopo che, lo scorso 27 novembre, Ankara aveva siglato
con Tripoli un accordo sulle definizione dei confini marittimi tra Libia e
Turchia. Il memorandum, sottolinea Reuters, definisce i confini marittimi anche
nei pressi dell’isola greca di Creta. Tale isola, a detta di Ankara, non
dispone di piattaforma continentale, ma solo di acque territoriali, motivo per
cui è stato possibile definire i confini delle acque intorno a Creta. La
Grecia, invece, da parte sua, considera l’accordo siglato tra Libia e Turchia
una “palese violazione del diritto internazionale”.
In aggiunta,
è dallo scorso 3 maggio che la Turchia conduce operazioni di esplorazione di
petrolio e gas nelle acque al centro di una disputa internazionale con Cipro.
Le navi inviate dalla Turchia sono due. La prima, Fatih, era stata inviata il 3
maggio a largo delle coste di Pafo, ad Ovest di Cipro. La seconda, la Yavuz,
era stata inviata il 2 giugno, per poi tornare indietro il 18 settembre per far
rifornimento al porto turco di Tasucu, nella provincia di Mersin, nell’area
meridionale della Turchia. Lo scorso 5 ottobre, però, la Yavuz era tornata attiva nelle acque a largo di
Cipro. In tale clima, per porre fine a tale disputa, il leader di Cipro, Nicos
Anastasiades, ha dovuto fare ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia,
istituzione in grado di rilasciare decisioni vincolanti per i Paesi che
riconoscono la sua giurisdizione.
In tale
clima, e date le tensioni tra Atene e Ankara, alcuni esperti avevano
evidenziato che i due Paesi siano stati vicini allo scoppio di uno scontro
armato.
Nello
specifico, un ex diplomatico greco, il quale aveva commentato la vicenda in
condizioni di anonimato, aveva dichiarato che in caso di arrivo di una nave da
trivellazione turca scortata da navi della Marina di Ankara, le imbarcazioni
elleniche avrebbero agito contro di essa, aumentando le possibilità di uno
scontro armato.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου