Παρασκευή 24 Ιανουαρίου 2020

La Grecia ha il suo primo Capo di Stato donna: Katerina Sakellaropoulou

Αποτέλεσμα εικόνας για Katerina Sakellaropoulou

Il Parlamento di Atene ha eletto, nella giornata di mercoledì, il nuovo Capo di Stato che ricoprirà la carica nel corso del proprio mandato quinquennale. I legislatori, in un raro momento di coesione, hanno approvato a larghissima maggioranza, 261 voti su 300, la candidatura di Katerina Sakellaropoulou, proposta dal partito di governo Nuova Democrazia. 

23 01 2020, Andrea Walton

Giudice del Consiglio di Stato e difensore dei diritti umani sarà la prima donna nella storia del Paese e la prima persona non appartenente ad un movimento politico a ricoprire questo incarico. Alexis Tsipras, ex primo ministro e leader del partito progressista Syriza, l’ha definita “un giudice eccezionale” ed il 62 per cento dei rispondenti ad un sondaggio ha approvato la scelta di Syriza di appoggiare l’elezione del nuovo Capo di Stato.

La vita

Katerina Sakellaropoulou è nata a Salonicco il 30 maggio del 1956, ma la sua famiglia era originaria di Stavroupoli, nella prefettura di Xanthi. Il futuro Capo di Stato ha studiato Legge ad Atene ed ha completato il suo percorso accademico in Francia presso la Paris II Panthéon-Assas University. La carriera in ambito giudiziario l’ha portata ad essere ammessa, intorno alla metà degli anni ottanta, all’interno del Consiglio di Stato e ad essere promossa consigliere nel 2000, vice-presidente nel 2015 e presidente nel 2018. La Sakellaropoulou ha ricoperto diversi incarichi all’interno dell’Associazione dei Funzionari del Consiglio di Stato, scrive regolarmente sui giornali accademici mentre la sua sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali e delle libertà civili l’ha portata ad essere lodata dal partito di Syriza. Ci sono concrete possibilità, dunque, che la sua elezione ai vertici dello Stato possa contribuire a pacificare, almeno parzialmente, il dialogo nazionale ed a favorire l’adozione di toni più concilianti tra le forze politiche. La Grecia, infatti, è stata colpita, negli ultimi anni, da una gravissima crisi economica che ha trascinato il Paese sull’orlo del baratro e che ancora oggi influenza le vite di molti. Atene vive un momento difficile non solamente all’interno dei confini nazionali ma anche nelle relazioni con la Turchia, con cui ci sono problemi nell’ambito dello sfruttamento delle fonti energetiche e circa i diritti territoriali nel Mar Egeo.


Le prospettive

L’elezione della Sakellaropoulou potrebbe portare anche ad un miglioramento della condizione sociale e lavorativa delle donne greche, colpite da un tasso di disoccupazione che si aggira intorno al 20 per cento e pagate decisamente meno dei colleghi maschi. Lo stesso premier Kyriakos Mitsotakis, membro del partito conservatore Nuova Democrazia, era stato criticato per aver incluso poche donne nel proprio gabinetto. Bisogna però aggiungere che il Presidente della Repubblica, in Grecia, è una figura costituzionale largamente cerimoniale e dotata di ben pochi poteri incisivi: la Sakellaropoulou, dunque, potrebbe non riuscire ad incidere come voluto ed auspicato all’interno del contesto politico nazionale e le sue parole, per quanto pesanti, potrebbero essere ignorate tanto dal partito di governo quanto da quelli dell’opposizione. La ventata di freschezza che ha colpito le istituzioni greche, in ogni caso, potrebbe rivelarsi benefica e contribuire a lasciare il segno su un Paese che, con sempre maggiore necessità, deve rimettersi in pari con il resto del Vecchio Continente.


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