Τετάρτη 8 Ιανουαρίου 2020

Grecia: cosa si sono detti Trump e Mitsotakis

Trump Stati Uniti e Mitsotakis Grecia

Il premier della Grecia, Kyriakos Mitsotakis, si è recato a Washington per incontrare il Capo di Stato americano, Donald Trump.

8 GENNAIO 2020 

Il vertice, avvenuto martedì 7 gennaio, rivela il quotidiano ellenico Ekathimerini, è stato l’occasione per rinnovare e rafforzare la cooperazione bilaterale tra Grecia e Stati Uniti, sia dal punto di vista militare, sia commerciale.

Per quanto riguarda l’ambito militare, Mitsotakis ha dichiarato che la Grecia è “molto interessata” ad unirsi al programma di addestramento con gli F-35. In aggiunta, ha sottolineato Ekathimerini, si colloca in tale ambito la richiesta di sostegno avanzata da Mitsotakis a Trump in merito all’accordo sulla definizione dei confini marittimi siglato tra Libia e Turchia lo scorso 27 novembre.

Nello specifico, in tale data, il presidente del Consiglio presidenziale del governo tripolino, Fayez Al-Sarraj, ed il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, avevano firmato alcuni memorandum d’intesa relativi alla cooperazione in materia di sicurezza e al settore marittimo. A causare tensioni è il memorandum siglato in ambito marittimo, il quale, sottolinea Reuters, definisce i confini marittimi tra Libia e Turchia anche nei pressi dell’isola greca di Creta. Tale isola, a detta di Ankara, non dispone di piattaforma continentale, ma solo di acque territoriali, motivo per cui è stato possibile definire i confini delle acque intorno a Creta. La Grecia, invece, da parte sua, considera l’accordo siglato tra Libia e Turchia una “palese violazione del diritto internazionale”.

Per quanto riguarda invece l’ambito commerciale, Ekathimerini riporta che Mitsotakis ha chiesto il sostegno di Trump nel rivolgere un invito agli investitori e alle aziende degli Stati Uniti a destinare parte del loro capitale in Grecia, Paese nel quale il premier sta cercando di abbattere le tasse e modernizzare la burocrazia. In linea con ciò, poco prima del vertice, alcuni funzionari dell’Amministrazione Trump avevano evidenziato la trasformazione della Grecia da Paese fonte di preoccupazione a fonte di opportunità, soluzioni e stabilità.

In tale cornice si colloca anche la sigla dell’accordo con Cipro e Israele in merito alla costruzione del gasdotto EastMed, il quale renderà la Grecia uno snodo energetico regionale. Tale opportunità è stata sottolineata dagli Stati Uniti, i quali si sono detti sostenitori del percorso che la Grecia sta affrontando in tale direzione.

In vista dell’incontro tra Trump e Mitsotakis, l’ambasciatore americano in Grecia, Geoffrey Pyatt, aveva dichiarato, martedì 7 gennaio, che tale vertice giungeva a sigla di un processo avviato con la trasformazione in legge della Legge sul Mediterraneo Orientale, avvenuta per mano di Trump lo scorso 20 dicembre. Tale misura confermava la presenza di interessi strategici e securitari degli Stati Uniti nella regione del mediterraneo orientale.

In aggiunta, poco prima del vertice con Trump, il ministro degli Affari Esteri della Grecia, Nikos Dendias, aveva richiesto ad Ankara di sfruttare l’occasione di aprire un dialogo con Atene per favorire una de-escalation della tensione tra i due Paesi.

In merito alla condotta di Ankara, Dendias aveva inoltre nuovamente condannato le attività della Turchia nel Mediterraneo orientale e aveva riconosciuto di godere del supporto di Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Egitto, Israele e di diversi Paesi del Golfo. Parallelamente, Dendias aveva criticato le azioni di Ankara in Libia, le quali, secondo il ministro, sono frutto di una strategia di “espansionismo senza senso” e rappresentano una fonte di preoccupazione tanto per la Grecia quanto per l’UE, il Golfo, il Medio Oriente e il Nord Africa.


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