L’Unione
europea ha già scelto: vuole un’Italia che sia guidata da Giuseppe Conte, ma
soprattutto un’Italia che sia fedele alla linea dettata da Bruxelles. Anche a
costo di allentare i cordoni della borsa (leggi del deficit) e sostenere il
nostro Paese nelle politiche economiche. Un “voto di scambio” di cui l’Italia è
vittima. E a renderlo chiaro sono stati soprattutto due personaggi-chiave della
Commissione europea uscente: Jean-Claude Juncker e Gunther Oettinger. Il primo
lo ha manifestato in maniera sibillina ma altrettanto chiara. Quella frase su
“Conte è come Tsipras” è un segnale chiarissimo, si tratta di un evidente
segnale che Bruxelles ha già scelto quale sia la via che il futuro governo
dovrebbe intraprendere. E per farlo ha usato un esempio perfetto. La Grecia
dell’incendiario Alexis Tsipras che nel tempo si è trasformata nella vittima
sacrificale sull’altare dell’austerity e delle politiche tedesche.
Dilaniata da
una crisi senza fine, dalla svendita degli asset pubblici e dalle politiche
della Troika, Atene, che ha provato a ribellarsi alle scelte della finanza
europea, si è dovuta fermare. Niente rivolte, niente “no” popolare, niente
cambi di rotta. Per salvarsi dal baratro la Grecia ha scelto la via imposta
dall’Europa e Tsipras, leader della sinistra radicale ellenica, è andato prima
a Bruxelles a battere i pugni sul tavolo, poi è tornato nella sua capitale non
solo con una lezione da parte dell’Europa ma anche con la direttiva imposta dal
continente di fare ciò che gli veniva prescritto da Berlino e dalle cancellerie
Ue. E così Tsipras, che la Grecia ha “rovesciato” con l’elezione di Mitsotakis,
si è trasformato da nemico pubblico dell’Europa a suo più fiero paladino.
Un cambio di
passo che non deve sorprendere. Come spiegato su questa testata, l’Europa da
tempo effettua una moral suasion che trasforma tutti i leader di rottura in
tiepidi paladini dell’Unione europea e dell’appartenenza dei Paesi non all’Ue,
ma a questa Ue, quella dello stesso establishment che avevano criticato fino al
giorno prima. Una logica che si vede nel Mediterraneo come nell’Europa
orientale e che dimostra come Bruxelles abbia tutte le carte per “convincere” i
leader dei suoi Stati membri a scegliere strade europeiste anche a discapito
dei motivi per cui sono stati eletti. E Conte, che rappresentava il governo più
populista dell’attuale Unione europea, si è trasformato nel leader prescelto
dall’Unione europea e dai grandi della Terra per gestire l’Italia, traghettarla
verso una linea del tutto affine ai vincoli dell’Unione e che fosse soprattutto
in grado di garantire il rispetto di ogni parametro deciso da altri. Lo aveva
dimostrato il voto per Ursula von der Leyen del suo Movimento 5 Stelle e lo ha
palesato poi la benedizione di tutti i leader sul fatto che fosse lui a guidare
il nuovo esecutivo con una maggioranza che, almeno in teoria, dovrebbe essere
il contrario di ciò che c’era prima.
Una
benedizione che è arrivata non solo dalla presidente della nuova Commissione,
appunta quella von der Leyen eletta dai Cinque Stelle e da Conte, ma anche dal
commissario uscente al Bilancio, Oettinger, che non lascia scampo ad alcuna
interpretazione. Il commissario ha detto che Bruxelles si augura che in Italia
vi sia “un governo pro-europeo” che soprattutto aveva in Matteo Salvini una
minaccia: “Si mostrerebbe un limite a un populista che fa politica in costume
da bagno”. Ma a parte le dichiarazioni contro il leader della Lega, quello che
deve far riflettere è un’altra frasi Oettinger, che si dice certo che da parte
dell’Unione europea vi sarebbe pieno sostengo al nuovo esecutivo, tanto che
sarebbero pronti “a fare di tutto per agevolare il lavoro del nuovo governo
italiano e anche per premiarlo”. Insomma, se sei fedele alla linea ricevi anche
un “premio”. Una scelta di parole opinabile e
che non lascia dubbi su cosa stia spingendo Pd e Cinque Stelle a fare il
nuovo patto di governo. Liti interne permettendo, è chiaro che dall’asse
franco-tedesco sia arrivato il via libera al rientro del Pd nelle stanze
potere, all’estromissione delle derive sovraniste e al nuovo corso
pentastellato a guida Conte. E non è un caso che in queste settimane si parli
di manovra.
https://it.insideover.com/politica/leuropa-ci-vuole-come-la-grecia-conte-sara-il-nostro-tsipras.html
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