Papiri di
ErcolanoA Napoli, il 6 e 7 agosto, i più importanti papirologi del mondo si
riuniranno alla Biblioteca Nazionale per visitare l’Officina dei Papiri
Ercolanesi e osservare da vicino i sorprendenti rotoli carbonizzati ritrovati
nella famosa Villa dei Pisoni, che serbano importanti testi di autori della cultura classica, da Epicuro
a Filodemo di Gadara, a Lucio Anneo Seneca.
Una grande
delegazione di studiosi e scienziati internazionali che si occupano di ricerca,
conservazione, studio di testi antichi su papiro proveniente dal Congresso internazionale
di Papirologia, che si sta svolgendo a Lecce. Oltre 400 partecipanti
provenienti da tutto il mondo ( Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania,
Austria, Polonia, Olanda, Egitto e Israele) che si troveranno proprio a Napoli
per un momento di confronto, studio e collaborazione internazionale.
Giunto alla
29esima edizione, organizzata dal Centro di Studi papirologici dell’Università
del Salento, diretto da Mario Capasso, il congresso ha testimoniato il
particolare interesse per papiri di Ercolano.
“Si tratta
della più grande biblioteca– afferma Francesco Mercurio, direttore della
biblioteca nazionale di Napoli – “che ci è pervenuta integra dal mondo classico
e che i papirologi di tutto il mondo con estrema cautela e grande cura stanno
cercando di restituire al patrimonio culturale dell’umanità, quasi a compensare
parte delle perdite subite con l’incendio dell’antica Biblioteca di Alessandria
d’Egitto.”
papiri
ercolanoDiversi i rotoli di Ercolano che hanno restituito testi greci: l’opera
cardine di Epicuro Sulla natura, il corpus delle opere di Filodemo di Gadara,a
cui si deve la costituzione della
biblioteca ercolanese, e di altri filosofi epicurei come Demetrio Lacone,
Polistrato, Carneisco, Colote e Metrodoro entrambi di Lampsaco, e dello stoico
Crisippo.
Poche invece
sono le opere in lingua latina, di natura più varia per la presenza di
commedie, opere storiografiche, testi politici e giuridici ed infine l’ Historiae ab initio bellorum civilium di
Lucio Anneo Seneca.
“Siamo lieti
di ospitare nell’ambito del Congresso internazionale di Papirologia – afferma
Francesco Mercurio- la folta delegazione dei più noti papirologi
internazionali. La visita speciale vuole essere un saluto di eccezione che
Napoli offre alla ricerca umanistica”.
Anche se la
notizia del ritrovamento di un frammento di un testo antico ritenuto perduto
sia di scarso interesse e generi pochi like sui social, il direttore della
Biblioteca di Napoli afferma invece di essere estremamente orgoglioso.
“Orgoglioso di essere il conservatore della più antica biblioteca greco-latina
esistente e che studiosi provenienti da tutto il mondo vengano a Napoli per
conoscerla e magari pensare a soluzioni in grado di permettere di decifrarne il
contenuto.”
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