Roccaforte è, consapevolmente o meno, custode
d’Aspromonte, al quale molto ha dato ricevendo rare volte il meritato “grazie”.
Danilo Loria, 4 agosto 2018
Quando andrai verso Roccaforte, guarda in alto e vedrai
Vunì, il monte per i greci, semplicemente. C’è chi cammina verso il monte
guardandosi sempre i piedi, preoccupandosi più di se che della via da seguire.
Questo è colui che sbaglia, a ragione o a torto. Prima di indicare una strada,
occorre orientarsi e noi lo facciamo osservando le stelle, quelle greche! Prendi la via di Gallicianò per andare a
Vunì, fai con calma, sosta nelle piazze greche ed ascoltane la lingua.
Qualcuno, senza averlo chiesto, ti accoglierà e ti aprirà la porta di casa e
sarà come entrare nell’Aspromonte. Accetta e ringrazia, dopo aver compreso che
sei sulla strada giusta. Tra i tanti dispensatori di consigli, sulla via non
troverete di certo nessuno di noi, noi seguiremo la via del monte, quella di
Vunì, ne sosterremo la popolazione ed il suo territorio. Ogni luogo sussurra la
sua vocazione e bisogna saperla ascoltare e Roccaforte va ascoltata, nella sua
delicatezza unica, con la quale accarezza buona parte delle bellezze più famose
d’Aspromonte, senza mai stringerle, cosciente che la montagna non ha limiti o
confini. Mete spesso toccate dal progetto PARKBUS 2018, dell’Ente Parco
Nazionale dell’Aspromonte in collaborazione col Museo Archeologico Nazionale di
Reggio Calabria. Roccaforte è, consapevolmente o meno, custode d’Aspromonte, al
quale molto ha dato ricevendo rare volte il meritato “grazie”. Una volta
parlando di storia, in una terrazza che domina l’area grecanica, un giovane
saggio ci disse: “Noi, prima di essere italiani, siamo greci. Non
dimentichiamolo mai.” Non lo faremo. Se a te, che vai a Vunì, non ti pare di
trovare evidenze di ciò sulla terra, rivolgiti al cielo e le stelle ti
racconteranno della leggenda, del mito e della storia. Ci vorrà tempo per
riconoscere questo valore, ma in Africa dicono che il cammino attraverso la
foresta è lungo, solo se non si ama la persona che si va a trovare. Noi,
Roccaforte, l’amiamo.
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