Il referendum voluto da Alexis Tsipras sulle proposte dei creditori internazionali spariglia le carte in tavola e manda in tilt le cancellerie europee. Der Spiegel scrive che si tratta di una scelta “altamente pericolosa", mentre Schauble, il potente ministro tedesco dell’Economia ha dichiarato chiusi i negoziati, “a meno di uan sorpresa” da parge dei greci “sempre possibile”. L’Europa sa benissimo,
insomma, che “il rischio di un rigetto è alto”, come scrive il giornale tedesco "Tsipras, si legge ancora, è prigioniero delle promesse non mantenibili che lui ha servito ai greci prima delle ultime elezioni". La verità è che il comportamento di Tsipras e Varofakis non è esattamente omologo allo “stile” euro. Soltanto poche ore fa, infatti, il ministro greco è tornato a chiedere di poter pagare con i profitti fatti dalla Bce sui titoli greci il buco che Atene ha maturato con il Fondo monetario internazionale.
Intanto, comincia a muoversi anche un po’ di solidarietà intorno ad Atene. "Alexis Tsipras ha giustamente deciso di mettere nelle mani del popolo greco la scelta se accettare o meno la prosecuzione delle politiche di austerità che l'Unione Europea vuole imporre per l'ennesima volta, proseguendo nella distruzione del paese”, dichiara Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, che aggiunge: "Tsipras ha vinto le elezioni per cambiare queste politiche fallimentari e ha avanzato proposte semplici: aumentare le tasse ai ricchi invece che tagliare le pensioni ai poveri e smetterla di regalare i soldi dei cittadini agli speculatori".
insomma, che “il rischio di un rigetto è alto”, come scrive il giornale tedesco "Tsipras, si legge ancora, è prigioniero delle promesse non mantenibili che lui ha servito ai greci prima delle ultime elezioni". La verità è che il comportamento di Tsipras e Varofakis non è esattamente omologo allo “stile” euro. Soltanto poche ore fa, infatti, il ministro greco è tornato a chiedere di poter pagare con i profitti fatti dalla Bce sui titoli greci il buco che Atene ha maturato con il Fondo monetario internazionale.
Intanto, comincia a muoversi anche un po’ di solidarietà intorno ad Atene. "Alexis Tsipras ha giustamente deciso di mettere nelle mani del popolo greco la scelta se accettare o meno la prosecuzione delle politiche di austerità che l'Unione Europea vuole imporre per l'ennesima volta, proseguendo nella distruzione del paese”, dichiara Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, che aggiunge: "Tsipras ha vinto le elezioni per cambiare queste politiche fallimentari e ha avanzato proposte semplici: aumentare le tasse ai ricchi invece che tagliare le pensioni ai poveri e smetterla di regalare i soldi dei cittadini agli speculatori".
"Contro queste semplici ed efficaci proposte -prosegue- si sono scagliati gli integralisti liberisti che comandano l'Unione Europea: pur di impedire al governo greco di dimostrare che esiste una alternativa alle politiche di austerità, Merkel e i suoi servi preferiscono la rottura dell'Europa e il default della Grecia. Hitler invase la Grecia con i carri armati, la Merkel la vuole continuare a strozzare con il ricatto economico: dopo 75 anni cambiano gli strumenti -conclude- ma non il fine di dominio".
Raffaella Bolini, della Brigata Kalimera, sul suo blog annuncia di prepararsi a una settimana, la prossima, di lotte e mobilitazioni. Venerdì 3 luglio, sere e notti bianche per salvare la nostra Europa. Dappertutto, collegamenti con la manifestazione di Atene.
“No ai ricatti alla Grecia, no ai colpi di stato striscianti contro un governo eletto, no all'austerità, no al dominio della Troika. C'è un'altra Europa possibile. Tocca a noi farla vincere, aiutando i greci a vincere. Se non vogliamo condannarci a vivere da schiavi”.
Raffaella Bolini, della Brigata Kalimera, sul suo blog annuncia di prepararsi a una settimana, la prossima, di lotte e mobilitazioni. Venerdì 3 luglio, sere e notti bianche per salvare la nostra Europa. Dappertutto, collegamenti con la manifestazione di Atene.
“No ai ricatti alla Grecia, no ai colpi di stato striscianti contro un governo eletto, no all'austerità, no al dominio della Troika. C'è un'altra Europa possibile. Tocca a noi farla vincere, aiutando i greci a vincere. Se non vogliamo condannarci a vivere da schiavi”.
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