Oltre 200 anni fa la Grecia, culla della civiltà occidentale, era territorio occupato dall'Impero Ottomano.
Lord Elgin, ambasciatore britannico presso il sultano, ottenne un permesso per sostanzialmente spogliare e depredare il Partenone e l'acropoli ateniese, tesoro artistico unico al mondo, sopravvissuto a oltre due millenni di sconvolgimenti, guerre, terremoti. Chiediamo al governo inglese di ridare alla Grecia quello che è suo di diritto, quello che a inizio '800, in offuscate vicende legali, le è stato trafugato in uno scenario surreale, che se riportato ai giorni nostri non lascia molto spazio alle divergenze di opinioni: cosa pensereste se durante la seconda guerra mondiale nella Firenze occupata dai nazisti un diplomatico collaborazionista francese avesse ottenuto il nulla osta dagli occupanti tedeschi per entrare agli Uffizi e uscirsene con l'intera espressione artistica del Rinascimento sotto braccio per portarseli a Parigi? Cosa pensereste se oggi a Firenze ci fosse un museo vuoto e per vedere e apprezzare il Rinascimento italiano doveste prendere e andare a Parigi, attentati terroristici permettendo? Infatti Lord Elgin potrà anche aver contribuito a salvare metà delle statue di Fidia da ulteriori danni (a parte un naufragio di una delle sue stesse navi cariche di opere greche), ma oggi, nel 2016, quel tesoro artistico è probabilmente molto meno sicuro al British Museum (dove ogni giorno entrano migliaia di persone gratis e senza controlli efficaci, in una delle città più esposte al terrorismo internazionale) rispetto al nuovo e avanzatissimo Museo dell'Acropoli di Atene, dove si entra tra guardie e metal detector. Chiediamo all'ambasciatore italiano a Londra Pasquale Terracciano che faccia sentire la nostra voce al direttore del British Museum Hartwig Fischer e al segretario di stato inglese per la cultura i media e lo sport John Whittingdale, in un'ottica di collaborazione e mediazione tra il governo britannico e quello greco come auspicato pochi anni fa dall'UNESCO stessa.
Lord Elgin, ambasciatore britannico presso il sultano, ottenne un permesso per sostanzialmente spogliare e depredare il Partenone e l'acropoli ateniese, tesoro artistico unico al mondo, sopravvissuto a oltre due millenni di sconvolgimenti, guerre, terremoti. Chiediamo al governo inglese di ridare alla Grecia quello che è suo di diritto, quello che a inizio '800, in offuscate vicende legali, le è stato trafugato in uno scenario surreale, che se riportato ai giorni nostri non lascia molto spazio alle divergenze di opinioni: cosa pensereste se durante la seconda guerra mondiale nella Firenze occupata dai nazisti un diplomatico collaborazionista francese avesse ottenuto il nulla osta dagli occupanti tedeschi per entrare agli Uffizi e uscirsene con l'intera espressione artistica del Rinascimento sotto braccio per portarseli a Parigi? Cosa pensereste se oggi a Firenze ci fosse un museo vuoto e per vedere e apprezzare il Rinascimento italiano doveste prendere e andare a Parigi, attentati terroristici permettendo? Infatti Lord Elgin potrà anche aver contribuito a salvare metà delle statue di Fidia da ulteriori danni (a parte un naufragio di una delle sue stesse navi cariche di opere greche), ma oggi, nel 2016, quel tesoro artistico è probabilmente molto meno sicuro al British Museum (dove ogni giorno entrano migliaia di persone gratis e senza controlli efficaci, in una delle città più esposte al terrorismo internazionale) rispetto al nuovo e avanzatissimo Museo dell'Acropoli di Atene, dove si entra tra guardie e metal detector. Chiediamo all'ambasciatore italiano a Londra Pasquale Terracciano che faccia sentire la nostra voce al direttore del British Museum Hartwig Fischer e al segretario di stato inglese per la cultura i media e lo sport John Whittingdale, in un'ottica di collaborazione e mediazione tra il governo britannico e quello greco come auspicato pochi anni fa dall'UNESCO stessa.
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