Δευτέρα 25 Μαρτίου 2019

Sette piccoli miti per il 1821


1. Durante la dominazione ottomana non ci fu un violento proselitismo alla religione islamica nel territorio greco.
Gli ottomani, dal momento che le popolazioni sottomesse pagavano le imposte, non si occupavano particolarmente delle loro credenze religiose. L'islamizzazione di massa osservata nei Balcani (Bosnia, Albania, ecc) avveniva, di regola, per volontà di chi aveva cambiato la propria fede, e in particolare al fine di avere migliori relazioni con l'occupante e partecipare alla migliore posizione nella distribuzione e all'esercizio di il potere.


2  Molti genitori cercavano la garanzia di una "carriera" dei loro figli attraverso il loro posizionamento nei giannizzeri. Quindi anche i gianizzeri sono un mito dell’ inconscio collettivo.


3. Durante la dominazione ottomana non c’è mai stata – e neppure c’ era bisogno di esserne – una "scuola nascosta", (krifò scoliò). Chiunque volesse, potrebbe imparare il greco, il serbo, il bulgaro e così via. senza essere molestati dagli invasori, che - ripeto - sono stati interessati in primo luogo, se non quasi esclusivamente, per il corretto pagamento di tutti i tipi di imposte al sultano.


4. Il ruolo della Chiesa in tutto questo periodo non era soltanto discutibile, se non negativo in diverse occasioni (attenzione: parliamo della la Chiesa, non della religione). Gli esempi sono molti.

5. La rivolta che ha avuto inizio nel 1821 è stata praticamente soppressa (solo piccoli focolai di resistenza erano rimasti, che era una questione di tempo per cancellare anche quelli) quando il luglio 1827 gli inglesi, i francesi e i russi hanno deciso di creare lo stato greco.

6. Può questo anche non piacere a molti, ma sono stati gli alleati, quelli che - per loro ragioni, hanno offerto allo stato greco la Tessaglia nel 1881, e nel 1897 hanno impedito l'avanzata dei turchi ad Atene.

7. Nella lotta armata contro gli ottomani hanno partecipato popolazioni diverse di origini nazionali diverse abitanti della zona geografica più ampia, la cui coscienza nazionale era in gran parte in una fase di formazione. Nel "Thourios" di Rigas Ferreos, si fanno notevoli riferimenti alla pluralità di quelle etnie, e la loro origine (Arvanites a Hydra e Spetses, Souliotes, e Valachi, Slavi, ecc.).

Infine non bisogna dimenticare che: “ogni volta che la tentazione, con il volto di un angelico in apparenza, pseudopatriotismo altamente pericoloso, viene a bussare la nostra porta, bisongerebbe esorcizzarlo ... con la frase Solomos.
Andreas Pappas è un editore e traduttore editoriale. Insegna presso il Centro di traduzione europeo (EKEMEL). La casa editrice Kastaniotis ha pubblicato il suo libro "Υπο-γλώσσια B" ".

Traduzione libera di Yorgos Mylonas da un articolo pubblicato sul giornale "To Vima" 

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