Κυριακή 24 Μαρτίου 2019

Olio dalla Grecia venduto per extravergine toscano: chi sono i 31 indagati



Trentuno indagati e diverse società nei guai: l'indagine dei carabinieri forestali riguarda le annate 2014-2015 e 2015-2016

GROSSETO. Trentuno persone (produttori di olio extravergine di oliva, titolari di frantoi e rivenditori) e alcune società del settore, hanno ricevuto oggi l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, in relazione al reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di delitti di frode nell'esercizio del commercio di olio extravergine di oliva  nonché in relazione ai delitti-fine, posti in essere, tra l'altro, mediante falsità documentale.
Avviso che è stato emesso anche nei confronti di alcune società operanti nel settore, alle quali sono stati addebitati i corrispondenti illeciti amministrativi. I reati evidenziati dalle indagini dei carainieri forestali rappresentano tra i più gravi episodi finora accertati in Toscana nel campo della pirateria agroalimentare, relativamente alla produzione di olio extravergine di oliva. Da quanto emerge dalle indagini svolte dai carabinieri forestali, l'attività criminale è consistita nella messa in vendita, da parte dei soggetti i cui nomi erano stati iscritti nel registro degli indagati già nel 2015, di olio extravergine di oliva di origine comunitaria (in prevalenza olio greco) contrabbandato  per olio extravergine di oliva "Toscano IGP" o per olio extravergine di oliva italiano.
La frode agroalimentare ha riguardato le campagne olearie 2014-2015 e 2015-2016, quando  i quantitativi di olio extravergine di oliva prodotti in Toscana non erano stati così abbondanti da consentire un soddisfacente smercio: malgrado la produzione di olive alquanto scarsa (a causa di condizioni climatiche avverse), grazie all'attività fraudolenta, gli indagati erano riusciti a commercializzare notevoli quantitativi di olio extravergine di oliva, da loro venduto come italiano mentre, in realtà, si trattava di olio extravergine di oliva comunitario (in prevalenza greco), nonché notevoli quantitativi di olio extravergine di oliva, da loro venduto come se fosse Toscano Igp (di maggiore pregio in quanto con indicazione geografica protetta), mentre in realtà si trattava di olio extravergine di oliva greco o genericamente italiano.
Per mettere in piedi tutto questo sistema, gli indagati hanno registrato false moliture di olio che sarebbe dovuto diventare Toscano Igp per giustificare il maggiore quantitativo di olio extravergine di oliva; l'acquisto di olio comunitario e italiano con simulazione di vendite dell'olio meno pregiato per giustificare lo scarico di questo  prodotto che altrimenti sarebbe risultato sempre in carico all'azienda con successiva sua trasformazione in quello più pregiato; l'utilizzo di documentazione falsa; gli acquisti di olio meno pregiato in nero per giustificare poi le false moliture di olio atto a divenire Toscano Igp; l'acquisto di olio che sarebbe dovuto diventare Toscano Igp solo su carta; la miscelazione di olii di origine e qualità diverse; le irregolarità nelle annotazioni nei registri Sian (Sistema informativo agricolo nazionale).
https://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2019/03/19/news/olio-dalla-grecia-venduto-per-extravergine-toscano-1.30112044?fbclid=IwAR1Dme1QDpueAX_cir_jiFxeDORBjEfemS8ELg0Hdslkrf6Mp7-nmDc-ni4

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