Τετάρτη 24 Ιουλίου 2019

Grecia, la rabbia dell’Attica: a un anno dal terribile incendio non è cambiato nulla


E’ passato un anno dal grande incendio che ha devastato l’Attica orientale e, ancora oggi, la regione greca rimane incatenata da rallentamenti burocratici e caos normativi che impediscono la ricostruzione delle abitazioni e la ripresa del territorio.

24 07 2019 

La maggior parte delle case da demolire è ancora in piedi. Le autorità greche hanno concesso pochissimi permessi per le ristrutturazioni, oltre al fatto che quasi nessuno può ricostruire le case da zero perché altrimenti rischierebbe il sequestro dell’abitazione.


“Noi residenti siamo delusi perché un anno dopo le loro case stanno crollando – dice un cittadino greco di nome Petros Fragkos – Dopo un inverno molto difficile, con gli edifici che sono stati colpiti dall’umidità, molte case che avevano bisogno solo di riparazioni, ora sono in condizioni peggiori, il che significa che dovranno essere demolite”.

Triste storia anche quella di Leonida Argyropoulos, la cui casa è stata gravemente danneggiata e da un anno è costretto a vivere a casa di amici: “Siamo arrivati ad un punto in cui gli ingegneri mi dicevano che forse non avrebbero potuto venire a controllare la casa e io mi proponevo di andare a prenderli. Non sono sicuro di chi sia la colpa, se dispongono delle macchine di cui hanno bisogno, se hanno un numero sufficiente di ingegneri, se seguono le procedure. A tutto questo non so rispondere”.

A un anno di distanza da uno dei più grandi incendi dell’ultimo secolo che ha provocato la morte di 103 persone, i famigliari delle vittime chiedono giustizia: “Qualcuno deve pagare, i responsabili devono pagare. Capisco che è stato un evento tragico, che le condizioni quel giorno erano dure, nessuno dice il contrario, ma sono sicuro che le persone che sono morte, avrebbero potuto essere salvate. C’è solo tristezza. Questo era un posto pieno di verde. Cosa posso dire. Quello che voglio è costruire un’altra casa per mio padre qui perché ha ancora qualche giorno, non mi interessa se sarà con il sostegno dello Stato o meno, anche da questo punto di vista non vedo muoversi nulla” sostiene Dimitris Siaperas, uomo che ha perso la madre nell’incendio.


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