Dopo l’inizio trionfale, al fianco di Maurizio Pollini e con la direzione di Riccardo Muti, l’Orchestra Cherubini torna ad essere protagonista della sezione del cartellone che Ravenna Festival riserva al repertorio sinfonico. E lo fa ospitando sul podio il violinista greco Leonidas Kavakos che, sia in veste di solista sia in veste di direttore, oggi mercoledì 12 giugno (alle 21) propone al pubblico del Pala de André prima il Concerto per violino n. 3 in sol maggiore KV216 di Wolfgang Amadeus Mozart, poi la Sinfonia n. 31 in re maggiore KV297 “Parigi” sempre di Mozart e, infine la Prima Sinfonia in do minore op. 68 di Johannes Brahms.
12/06/2019
Violinista
di terza generazione, Kavakos è cresciuto ad Atene - città meta del Viaggio
dell’Amicizia 2019, ma anche orizzonte ideale di questa XXX edizione del
Festival, che con il titolo “per l’alto mare aperto” celebra anche la Grecia (e
le sue póleis) culla del pensiero occidentale, dell’idea di democrazia e di
humanitas; radice profonda dell’Europa in cui viviamo. Kavakos si è imposto
giovanissimo in alcuni importanti concorsi e da allora si è esibito nei teatri
più importanti e con le orchestre e i direttori più prestigiosi del mondo.
Il suo nome
è senz’altro legato alla fama di grande virtuoso e alla disinvoltura con cui maneggia
il suo prezioso Stradivari, un “Willemotte” del 1734, dal quale trae
ispirazione per le sue mirabolanti interpretazioni – come spiega egli stesso
“suonare su strumenti come questo è una grande responsabilità, uno Stradivari
sente e mette in luce qualsiasi minima sfumatura o dettaglio, ti mette quindi
di fronte alla necessità di lavorare di più, di cercare attraverso la partitura
il mistero che lo strumento racchiude”.
Da diversi
anni Kavakos passa dall’accattivante dimensione del virtuosismo strumentale
alla responsabilità del podio, e così farà appunto nel concerto ravennate. Apre
infatti il concerto dirigendo “con l’archetto” la luminosa eleganza del Terzo
Concerto KV216 di Mozart, uno dei cinque che il salisburghese dedica al
violino, tutti composti nel 1775 nella propria città e per l’orchestra della
corte arcivescovile. Un’opera che tradisce sì il modello del concerto italiano,
ma in cui l’architettura, la strumentazione e la fluidità della dialettica tra
solista e orchestra testimoniano di uno stile pienamente personale e, come
sempre con Mozart, foriero di sorprese.
È sempre con
Mozart che Kavakos depone il violino per salire veramente sul podio a dirigere
la Sinfonia n. 31 in re maggiore KV 297 detta “Parigi” perché concepita nella
capitale francese, tre anni dopo il fiorire dei concerti violinistici, nel
1778. Nata da una commissione di Joseph Legros, il direttore dei Concerts
Spirituels, è una sorta di brillante e festosa concessione al gusto parigino,
estroversa e densa di effetti, ed anche l’unico successo del suo autore presso
quel pubblico con cui mai scattò una vera intesa.
Certamente
più meditata è infine la partitura che Kavakos ha scelto di porre in chiusura
di concerto: la Prima Sinfonia di Brahms. Meditata perché se, secondo alcuni, i
primi abbozzi di tale opera sembrano risalire al 1855, la sua veste definitiva
vede la luce solo nel 1876, quando il compositore sarà riuscito a superare la
sua risaputa ritrosia ad affrontare il genere sinfonico, e soprattutto a
vincere il timore di doversi misurare con l’ingombrante eredità beethoveniana –
di cui nell’ultimo movimento cita il tema dell’“Inno alla gioia”.
Info e
prevendite:
0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietteria
serale al Pala de André dalle ore 19:
tel. 333 2009711.
Biglietti:
da 15 euro (ridotti 12) a 85 euro (ridotti 80) / ‘I giovani al festival’: fino
a 14 anni, 5 euro (ad esclusione del I settore); da 14 a 18 anni e universitari
(under 30), 50% tariffe ridotte.
Il servizio
navetta gratuito per il Palazzo de Andrè, realizzato con il contributo di Tecno
Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André,
con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.15 e 20.30. Al termine dello
spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.
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