“Tous des
oiseaux” (ECM Records) è la colonna sonora di una pièce teatrale con sullo
sfondo il conflitto israelo palestinese.
Di Giovanni Greto
13 Giugno 2019
A trent’anni
dal primo CD, “Music for Films”,inciso nel 1989 per l’etichetta di Monaco di
Baviera di Manfred Eicher, la compositrice e pianista greca Eleni Karaindrou
(Techio, 25 novembre 1941) esce con un nuovo CD di musiche originali, composte
per una pièce, “Tous les oiseaux” e per un lungometraggio, “Bomb. A Love
Story”.
Nel lavoro
teatrale la storia, ambientata in Israele, riflettendo sulle complessità del
concetto di identità culturale, si sviluppa come un affresco epico sullo sfondo
dell’irrisolvibile conflitto israeliano-palestinese. Il film parla di una
drammatica storia d’amore, ambientata in una Teheran bombardata senza sosta nel
1988, al culmine della guerra tra l’Iran e l’Iraq.
Per chi non
conosce la sua musica, il CD ne è un esempio significativo. Attenta alle
dinamiche e nello stesso tempo alla qualità del suono, nel suo secondo lavoro
la compositrice, in 37 minuti dà vita a 12 tracce che penetrano nella
profondità dell’animo umano. L’andamento spesso lentissimo, la semplicità e la
bellezza dei temi, la discretezza nell’esecuzione, con le note tenute a lungo,
esprimono una malinconia e una tristezza che però sono sensazioni positive,
perché, alla maniera di un rimedio naturale, fanno emergere ciò che ogni
persona nasconde senza rendersene conto, cosicchè alla fine si sente consolata,
confortata se recentemente colpita da accadimenti dolorosi. C’è un’orchestra
d’archi che crea un ideale tappeto sonoro per l’ingresso degli altri strumenti,
sapientemente selezionati dall’autrice: il ney, flauto della musica persiana;
la lira di Costantinopoli; il kanonaki, antenato del salterio; la fisarmonica;
il flauto traverso; l’oboe; la parche ma essenziali percussioni. E in quattro
frammenti la voce di Savina Yannatou (Atene, 16 marzo 1959), la quale,
attraverso tenui sussurri, acuisce quella morbida sensazione di brivido che
spesso provoca l’ascolto. La sua bravura e sensibilità tocca l’apice in
“Lament”, due minuti e 50 secondi di sola vocalità che inducono a trattenere il
respiro.
La musica
per il film, in un arco temporale di ventuno minuti, ha un carattere più
cameristico. Accanto agli archi entrano strumenti diversi come il fagotto, che
Eleni ama particolarmente, il mandolino, il liuto e in quattro tracce il
pianoforte, accarezzato affettuosamente da lei stessa.
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