La Pasqua Ortodossa in Grecia è molto sentita: riti, tradizioni, usi e costumi in una lunga Settimana Santa, raccontata per noi da una giovane ragazza greca.
La Pasqua Ortodossa è una delle più grandi celebrazioni del Cristianesimo, anche in Grecia! Ma il periodo della Pasqua Ortodossa non coincide sempre con quello della Pasqua Cattolica, per una questione semplicemente legata ancora all’uso del calendario giuliano, anziché gregoriano, nelle Chiese Ortodosse.
Alexandra Manelidou, giovane ragazza di Salonicco, ci racconta nei particolari come si svolge la Settimana Santa in Grecia, dal Lunedì Santo al Lunedì di Pasquetta, otto giorni di riti e tradizioni sentiti da Zante ad Atene, in tutto il paese, per un viaggio nella Pasqua in Grecia.
Iniziamo subito con Cefalonia, splendida isola greca, la maggiore delle Ionie. Qui la Pasqua Ortodossa viene "raccontata" con una sorta di filastrocca che assegna ad ogni giorno della Settimana Santa una specifica funzione o tradizione.
Grande Lunedì, grande giorno
Martedì Santo, grande crisi
Mercoledì Santo, grande oscurità
Grande Giovedì, lacrime che cadono
Venerdì Santo, un sacco di dolore
Sabato, pieno di gioie
Grande Brillante, uovo e agnello
Grande Lunedi: digiuno per tutti
Venerdì Santo, un sacco di dolore
Sabato, pieno di gioie
Grande Brillante, uovo e agnello
Grande Lunedi: digiuno per tutti
Ed ecco, giorno dopo giorno, come viene vissuta la Pasqua Ortodossa in Grecia, fra digiuni, cibi tradizionali e sentite celebrazioni:
Lunedì Santo: è l’inizio di molti digiuni della Settimana Santa fino alla Comunione al Sabato Santo. Nel passato, le ragazze credevano che “il cuore digiuno cogliesse il desiderio”, così dopo il digiuno avrebbero trovato lo sposo.
Martedì Santo: pulizia. Questo giorno è dedicato alla pulizia della casa. In alcune parti della Grecia, nel Martedì Santo si preparano torte e biscotti. In Chiesa leggono la Parabola delle 10 Vergini, mentre nella notte si canta il mantra di Kassiani.
Mercoledì Santo: il nuovo impasto. Un tempo, ogni volta, nel giorno del Mercoledì Santo, veniva fatto il nuovo impasto, il cosiddetto lievito dell'anno, preparato dalle donne della chiesa (le ekklisia risses) che andavano di casa in casa, raccoglievano la farina e impastavano, senza lievito. Il sacerdote lo benediceva, dopodiché veniva riconsegnato. Nel pomeriggio, in chiesa, si celebra, quindi, il Sacramento della Grande Unzione: le donne portano in processione una terrina con la farina e tre candele (che bruceranno durante la cerimonia delle nozze).
Giovedì Santo: Kokkinopefti (Kokkino, rosso, e pefti, cadere), è il giorno della pittura delle uova di rosso, che simboleggia il sangue di Gesù, mentre le uova hanno il significato della Resurrezione: con l’uovo i Cristiani simboleggiano la tomba, e il loro schiudersi la Risurrezione.
Il Giovedì Santo sera, dopo aver terminato i 12 Vangeli, le ragazze si impegnano a decorare il feretro con viole e rose, fanno corone e ghirlande, mentre cantano il lamento di Maria, per tutta la notte, piangendo per Cristo con vari epitaffi.
In alcuni luoghi, invece, con vecchi vestiti preparano l'effigie di Giuda e viene fatta una parata di casa in casa. Ogni casalinga dà quello che ha: rami di vite e di iuta o versano dell’olio.
Venerdì Santo: mattina lunga. Questo è il giorno della Passione, in cui viene fatta la cerimonia della Deposizione dalla Croce e della sepoltura, dalla mattina al pomeriggio, mentre in serata c’è la processione dell’epitaffio di fiori. Le campane suonano, tristemente, tutto il giorno. Per i credenti, il giorno del digiuno è rigoroso, persino l’olio non può essere consumato. Inoltre, è in questo giorno che i fedeli sono abituati a visitare le tombe dei parenti defunti e amici.
Sabato Santo: Cristo è risorto. In Grecia il Fuoco Santo e la Resurrezione vengono celebrati di sera, di solito a mezzanotte, durante la Liturgia Divina, in modo da condividere il Fuoco Santo di candela in candela e cantare il Cristo risorto, accompagnando il tutto con fuochi d’artificio.
I credenti dopo l'operazione portano il Fuoco Santo nelle loro case e l’usanza vuole che non si spenga per quaranta giorni. Anche in questo giorno vige per i credenti un rigoroso digiuno. Tuttavia, dopo la celebrazione della Resurrezione, la tradizione richiede di rompere e mangiare le uova e di consumare la minestra, preparati fin dal mattino.
Le tradizioni della Resurrezione in tutta la Grecia sono molte. Fra le più suggestive quella di Corfù dove si usa rompere delle brocche riempite d’acqua, per riprodurre l'effetto del terremoto che ci fu nel momento in cui Cristo è risorto.
A Leonidio i bambini, invece, fanno volare palloncini colorati nel cielo; mentre a Vrontados due parrocchie si lanciano dei razzi a vicenda; in Kalamata si formano delle squadre e si lanciano materiali infiammabili; aZante delle colombe bianche vengono rilasciate prima della Resurrezione.
Domenica di Pasqua: uova, festa e agnello! Questa è la grande festa di Pasqua. Dal primo mattino viene cotto l'agnello o il capretto, tradizionalmente allo spiedo, mentre amici e parenti si riuniscono intorno al tavolo di festa per mangiare e divertirsi fino al tardo pomeriggio.
La Pasqua in Grecia è un periodo pieno di costumi e tradizioni interessanti che costituiscono veramente una pausa felice dalla vita di ogni giorno e contribuiscono ai bisogni della popolazione affinché senta propria l’appartenenza al luogo e ne condivida i valori comuni.
La Pasqua Ortodossa e i suoi riti antichissimi e sentiti, così come ci ha raccontato Alexandra, animano la Settimana Santa in Grecia: otto giorni tutti da vivere, anche da turista, per scoprire di più di questa terra, ricca di bellezze naturali incredibili, ma anche di tradizioni radicate nel tempo.
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