Costas Gavras
torna al Lido con un film che ripercorre i drammatici anni della crisi
economica che ha travolto la Grecia.
36 anni dopo
la sua ultima partecipazione con Hanna K, l'86enne Costas Gavras è tornato alla
Mostra Internazionale del Cinema di Venezia grazie ad Adults in the Room,
avvincente ricostruzione politica sull'infinita e drammatica trattativa tra la
Grecia e l'Unione Europea ai tempi del primo Governo Tsipras, nel 2015.
Presentato
fuori concorso, Adults in the Room prende forma dalla voce narrante di Gianīs
Varoufakīs, Ministro delle Finanze di quel Governo che si dimise a causa delle
continue trattative tra l'UE e lo stesso Tsipras, anche dopo il trionfante
referendum che aveva decretato uno stop immediato alle imposizioni europee.
L'Eurogruppo, guidato dall'intransigente ministro delle finanze tedesche,
impose alla Grecia la dittatura dell’austerità, negando loro qualsiasi
compromesso per permettere ai greci di saldare il loro ingente debito.
Una tragedia
umana a tutti gli effetti che i greci hanno vissuto sulla loro pelle per anni,
tra ricatti politici e promesse mai mantenute, bugie e braccio di ferro
continui. Costa-Gavras ha iniziato a cullare il progetto nel lontano 2008, con
migliaia di documenti, articoli di giornale e registrazioni audio e video
archiviate, studiate, prima di trovare una chiave di volta per l'intera
sceneggiatura. Ovvero le dimissioni del ministro Varoufakīs, che il regista ha
incontrato e conosciuto, qui dipinto come ultimo baluardo contro la
claustrofobica austerity decisa dall'Unione Europea, personalità spesso
discussa e dagli apparentemente intoccabili principi, orgogliosamente di
sinistra, prima di capitolare dinanzi alle pressioni, al rischio di un crac
finanziario e al colpo di coda imposto dal suo primo ministro.
Fiction
politica dai toni incalzanti e quanto mai attuali, Adults in the Room prova a
ripercorrere quanto avvenuto nelle segrete stanze del potere, con trattative
serratissime che videro figure politiche di spicco duellare persino per la
compilazione di un 'semplice' comunicato stampa. Negli abiti di Varoufakis
troviamo un battagliero Christos Loulis, con Valeria Golino in quelli di sua
moglie e Alexandros Bourdoumis nei panni di un malleabile Alexis Tsipras. Tra
gli italiani presenti sul set anche il romano Francesco Acquaroli, chiamato ad
interpretare Mario Draghi.
Un film
chiaramente politico e a tinte thriller, quello sceneggiato da Costa-Gavras, in
cui tutti i protagonisti guardano sfacciatamente al proprio orticello, giocando
con milioni di europei da tempo prosciugati, intrappolati in una rete di potere
priva di scrupoli. Una nuova dichiarata rivolta cinematografica, quella del
regista premio Oscar, che ha così voluto manifestare il proprio pensiero
dinanzi ad una crisi infinita che ha affondato il suo Paese, stritolato dai
debiti e dalla cosiddetta "troika", formata da FMI, BCE ed UE, che ha
contribuito ad alimentarne il deficit e ad impoverirne la popolazione.
Prendendo a
piene mani da un libro scritto dallo stesso Yanis Varoufakis, Costas Gravas si
espone in maniera netta, e chiara, dalla parte del popolo, nel 2015 esautorato
persino del voto, quando disse in massa di NO ad un referendum consultivo
sull'eventuale approvazione del piano proposto dai creditori internazionali in
cambio di un nuovo programma di supporto finanziario. Il regista greco
definisce 'eroici' i propri connazionali, perché spremuti da un decennio da una
crisi che non vede fine, prevedendo quanto poi accaduto alle elezioni del 2019,
ovvero il ritorno al Governo del CentroDestra con Nuova Democrazia, riuscito a
sconfiggere la Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA) dello stesso
Tsipras. Perché se la sinistra cavalca progetti lontani dai propri ideali pur
di mantenere uno straccio di potere, non ha chiaramente senso di esistere. Tanto
vale fallire, per poi risorgere dalle ceneri.
Dopo aver
ricostruito fedelmente luoghi, personaggi, conferenze stampa e dibattiti,
Costas Gavras cede nel finale ad una surreale e travolgente 'coreografia
politica', che vede tutte le figure in causa danzare, tra pifferai magici e
marionette, sorrisi di circostanza e atterriti sguardi, mentre l'Europa Unita
nata oltre 60 anni fa si spegne lentamente, tra sovranisti, populisti,
contraddizioni e lotte intestine.
Adults in the Room (Grecia, Francia, 2019) di Costas Gavras; con Christos Loulis, Alexandros Bourdoumis, Ulrich Tukur, Daan Schuurmans, Christos Stergioglou, Dimitris Tarlow, Alexandros Logothetis, Josiane Pinson, Cornelius Obonya, Aurélien Recoing, Vincent Nemeth, Francesco Acquaroli, Thanos Tokakis, George Lenz, Themis Panou, Maria Protopappa, Valeria Golino
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