Τετάρτη 20 Ιανουαρίου 2021

Migliaia e migliaia di onde, Nikos Xylouris

 



Una delle tante canzoni (ma certo una delle più belle ed eseguite) che la Grecia ha dedicato alle sue «Χαμένες Πατρίδες», le «Patrie Perdute»: quelle che gli antichi popolarono nel corso dei millenni e che ancora, in parte, sono abitate da Ellenofoni, per lo più Ortodossi, incorporati in Stati stranieri. Spinoso argomento, questo, che riemerge nei momenti cruciali come cavallo di battaglia imbizzarrito del più trito nazionalismo (quando non è di peggio), ma che la sinistra greca non ha mai e poi mai consegnato all'avversario. Qui ne abbiamo una prova lampante: Myris, Markopoulos e Xylouris sono stati tutt'altro (e sono, i due ancora viventi) che uomini della destra. Gli stessi profughi del 1922, le cui speranze si accesero per la sciagurata impresa anatolica voluta dalla casta militare (di cui faceva parte quel Metaxas che nel 1936 sarebbe diventato il Mussolini greco) furono, dopo la disfatta, abbandonati a se stessi nelle peggiori periferie delle città della madrepatria. Costituirono uno strato sociale emarginato, sospettato e disprezzato dall'establishment conservatore. La canzone delle onde, che ci rimbalza tra le sponde del Mediterraneo e tra quelle della storia, da Omero, alla Turcocrazia, al Risorgimento e alla catastrofe del 1922, è, si può dire, un amalgama perfetto di musica e poesia, e di suoni anatolici e cretesi.
Sull'argomento del '22 si trovano nel sito ormai diverse canzoni e note; ma altre sicuramente arriveranno: l'occasione, forse, per farne una sezione a sé? Grazie a Bartleby, che mi ha fatto notare la grave lacuna in AWS. (gpt)

Versione italiana di Gian Piero Testa
MIGLIAIA E MIGLIAIA DI ONDE

Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì (1)
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì

Giorni e giorni di salsedine e il sole sempre lì,
sempre lì
Con gli uccelli di Macedonia e le piccole vele
che scarrocciarono perdendo la Barberia (2)
Facendoci la posta a volte il pescecane, il pesce nero
va e viene, si restringono i suoi cerchi

Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì

Son cresciute le nostre barbe, la nostra anima si è incattivita
il cane arrabbiato sa solo latrare
da' una mano, amico, a non divorarci tra noi

Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì

Per ore ci può calmare il suono della lira
legato per i gomiti all'albero maestro
il cieco cantore di Chios rauco profeta
biascicando la sua mastìca (3) elogia Elena...

Biascicando la sua mastìca elogia Elena
e talora trascina la madre di Tzavellas (4) nella danza,
nella danza.

Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì

Son cresciute le nostre barbe, la nostra anima si è incattivita
il cane arrabbiato sa solo latrare
da' una mano, amico, a non divorarci tra noi

Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì

NOTE alla traduzione

1) Ora Ayvalık, città della Turchia anatolica di fronte all'isola greca di Lesbo (in greco detta anche Κυδωνίες, da κυδώνι "cotogna"; ayva significa pure "cotogna" in turco). Distrutta dagli Ottomani all'inizio della guerra d'indipendenza del 1821, e nel 1922 teatro di violenze contro le comunità greca ed armena, che fuggirono per mare.

2) Nome specifico per indicare i paesi arabi e arabizzati del mediterraneo e generico per i paesi musulmani.

3) La resina aromatica che fu lo chewing-gum dei tempi antichi e dell'età media, al punto da originare il nostro termine "masticare". Prodotta soprattutto dai lentischi nell'isola di Chios, oggi serve a fare un liquore locale.

(4) Si tratta quasi senza dubbio di Moscho Tzavella (Μόσχω Τζαβέλα, 1760 - 1803), eroina capitanessa del Souli contro Alì Pascià Tepeleni. Moglie dell'eroe Lambros Tzavellas e madre dell'altro eroe dell'Indipendenza, Kitsos Tzavellas. Su di lei esiste un filone di canzoni popolari.
Avrei anche potuto tradurre: la moglie di Tzavellas, ma il figlio Kitsos è oggi più noto del padre.

https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=37203&lang=it

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