Mossa di Tsipras per rafforzare il team dei negoziatori e sbloccare la trattativa con l'Europa, che ora non potrà più agitare lo spettro del ministro "rock". Intanto Atene legifera su calcio e tv.
La sua mossa per sbloccare i negoziati
Tsipras l’ha fatta. Potrebbe essere l’ultima nella direzione di un “onorevole
compromesso”. Se i creditori non coglieranno l’occasione, allora
Atene sarà costretta dai fatti a esaminare attentamente l’eventualità
di fare scelte drammatiche. Lo ha ripetuto l’altro ieri il vice presidente
del consiglio Yannis Dragasakis.
La prima iniziativa è stata
quella di rafforzare il gruppo di negoziatori. Accanto a Yanis Varoufakis
viene rivalutata la figura dell’economista Euclide Tsakalotos (università
di Kent), che ne assume il coordinamento, mentre a capo del gruppo che
tratterà con i controllori del Brussels Group (ex troika) è stato
posto l’economista Giorgos Houliarakis (università di Manchester), che
dirigerà anche il consiglio degli esperti del ministero delle Finanze.
Se quindi Varoufakis è stato
accusato di essere un «accademico inconcludente», ecco altri due professori
di prima grandezza a confutare i deliri neoliberisti di Wolfgang
Schauble. Al suo fianco e non al suo posto. Non si potrà più agitare lo
spettro del ministro rock per bloccare le trattative e il governo
greco dimostra di non permettere a Berlino di scegliere i suoi
ministri: «Le posizioni sostenute da Varoufakis non sono personali ma
rispettano in tutto gli orientamenti del governo», ha precisato il portavoce
dell’esecutivo Sakellaridis.
La seconda mossa è di contenuti.
Il governo greco continua strenuamente a respingere le pressioni per
tornare alla precedente politica di austerità. Ma sta esaminando la possibilità
di attuare alcune misure che potrebbero soddisfare parte delle richieste
dei debitori. In concreto, si esamina la possibilità di regolamentare
i casi di pensione anticipata, di tagliare le pensioni complementari
più consistenti e di aumentare l’Iva nelle isole del turismo di lusso,
come Mykonos.
Non sono misure facili, anche dal
punto di vista tecnico. Oramai le pensioni anticipate riguardano solo
madri con figli minori, mentre quelle complementari hanno subito tanti
tagli che è veramente difficile trovare dei privilegiati da
“punire”. Quanto al’Iva nelle isole, rischia di tradursi in un boomerang:
meno turisti, meno consumi e quindi meno entrate per lo stato. E’ già
successo nel triennio 2010– 2013. Alla fine perfino la destra al governo ha
preso l’eroica decisione di abbassare l’Iva ai vecchi livelli, ignorando le
proteste della troika e facendo decollare il flusso turistico insieme
con le entrate.
Tsipras ostenta ottimismo
e preme a livello politico affinchè all’eurogruppo di mercoledì
ci siano risultati concreti. E per risultati concreti ad Atene si
intende che gli europei versino l’ultima tranche del debito del 2012, cioè
i famigerati 7,2 miliardi. Altrimenti, le rate del debito rischiano di
non essere pagate.
Mentre gli occhi di tutti sono
rivolti verso i negoziati, ad Atene il governo continua a legiferare.
Dopo aver aumentato, rispetto alle previsioni della finanziaria, le
entrate fiscali e contributive grazie alla rateizzazione dei debiti,
si continua senza sosta.
Oggi sarà approvata la legge che
ripristina la radiotelevisione pubblica ERT (brutalmente chiusa dalla
destra nel 2013) e domani sarà la volta della legge che aumenta dal primo
ottobre la retribuzione minima nel settore privato dagli attuali 586
a 650 euro. In commissione si discute una legge che mette ordine nel
mondo del calcio, ora regno incontrollato degli oligarchi, con telecamere
e accesso controllato, trasparenza negli arbitraggi, bilanci verificati
per le società. Lo stesso si cerca di fare anche nel campo delle emittenti private,
altro feudo oligarchico: già si chiede il versamento di tasse arretrare
dal 2011 mentre saranno ridistribuiti i permessi per le frequenze
digitali, ora occupate a un prezzo simbolico.
(dal: manifesto)
(dal: manifesto)
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