Sì, il navigatore greco Pitea di Marsiglia nel IV secolo AC raggiunse l'isola, la circumnavigò e descrisse i suoi viaggi in un resoconto intitolato Sull'Oceano, di cui sfortunatamente sono sopravvissuti solo pochi frammenti e commenti da parte di altri autori.
Pitea chiamò le isole britanniche Prettanike o Brettaniai, come storpiatura di Pretanī, cioè il loro nome celtico, diventato poi Britannia in latino. Pitea riporta le isole Brettaniai erano due, una più grande chiamata dalla gente del posto Albion (La Gran Bretagna) e una più piccola chiamata Hibernia (L'Irlanda).
Descrive la Britannia come una terra fredda e nebbiosa, in cui gli abitanti hanno l'usanza di tatuarsi e colorarsi il corpo.
Pitea non fu la prima persona venuta dal Mediterraneo a raggiungere l'isola, alcuni decenni prima l'ammiraglio cartaginese Imilcone l'aveva raggiunta e aveva dato inizio a degli scambi commerciali con le tribù locali (in particolare lo stagno e il rame estratto dalle miniere britanne erano molto apprezzato).
Non è detto neppure che fosse il primo greco ad esservi giunto: i Greci, commerciando con i Galli erano già al corrente di queste isole a nord della Manica già prima di Pitea, quindi che qualcuno ci fosse già arrivato è plausibile. Pitea è stato il primo greco conosciuto a farne una descrizione.
Escludo completamente il fatto che quando i Romani conquistarono la Britannia la Grecia era già stata conquistata da secoli, quindi sicuramente durante l'età romana un'infinità di Greci vi saranno arrivati.
Gli Angli e i Sassoni invasero la Britannia nel V secolo dc.
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