Σάββατο 19 Νοεμβρίου 2016

Tragedia del piroscafo Oria, un incontro per non dimenticare

Αποτέλεσμα εικόνας για naufragio del piroscafo Oria

Il Comune di Vaiano e la Fondazione CDSE, coinvolti in prima persona nelle ricerche dei soldati scomparsi nel naufragio, organizza per oggi alle 15 ,l'ormai tradizionale giornata evento a ricordo delle vittime

Il Comune di Vaiano in collaborazione con la Fondazione CDSE organizza  per oggi sabato 19 novembre alle 15, l'ormai tradizionale giornata evento a ricordo delle vittime del naufragio del piroscafo Oria.


La Villa del Mulinaccio ospita quindi, l'incontro La storia del Piroscafo Oria dalla Grecia a Vaiano: nuove scoperte e nuovi incontri in cui interverranno una delegazione greca, le autorità civili e militari italiane e la rete dei parenti delle vittime provenienti da tutto il territorio nazionale. Verrà proiettato il documentario “MemOria” girato in Grecia in occasione dell’inaugurazione del monumento ai caduti dell’Oria (2014) e sottotitolato in italiano. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.


Durante la giornata sarà possibile visitare la mostra "Bisenzio. 100 anni di vita sul fiume" curata dal CDSE e allestita nella ville del Mulinaccio.


La vicenda dell'Oria. Il piroscafo Oria era una nave da carico norvegese requisita dai tedeschi nel 1940 e usata, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, per trasferire i soldati italiani che avevano rifiutato di aderire al nazi fascismo (i cosiddetti IMI - internati militari italiani) verso i campi di lavoro e sterminio della Germania. L'11 febbraio 1944 il piroscafo di stanza a Rodi fu stipato di oltre 4000 soldati italiani destinati alla deportazione in Germania e salpò nel pomeriggio alla volta del Pireo. Colto nella notte del 12 febbraio 1944 da una tremenda tempesta, il piroscafo affondò presso Capo Sounion, a 25 miglia dalla destinazione finale, dopo essersi incagliato nei bassi fondali prospicienti l'isolotto di Patroklos. Pochissimi furono i superstiti, si parla di una quarantina di uomini Essendosi trattato di "un incidente" quella che è stata la più grande tragedia navale del Mediterraneo è passata per anni sotto silenzio e le stesse famiglie delle vittime per anni non hanno saputo cosa fosse realmente accaduto.


Il coinvolgimento del Comune di Vaiano e del CDSE . Tutto è iniziato in maniera totalmente improvvisa e casuale nel 2012, quando una telefonata dal Comune di Surbo (Le) contattò l’anagrafe del Comune di Vaiano chiedendo notizie in merito a una gavetta riconducibile al Piroscafo Oria, ritrovata sui fondali greci con inciso Vaiano D.M. 1922 mamma ritornerò. Immediatamente è partita un’indagine per rintracciare il proprietario del reperto nella quale anche la Fondazione CDSE fu coinvolta. Alla fine il mistero è stato risolto: Dino Menicacci, ragazzo di 22 anni vaianese, aveva scelto di non arruolarsi nella RSI, di non aderire al nazi fascismo, ed era fra le oltre 4000 vittime dell’Oria. Una volta conosciuta la vicenda ed entrati un po’ nel meccanismo della ricerca delle famiglie delle oltre 4000 vittime dell’Oria, un altro soldato vaianese viene individuato nella lista: Giuseppe Doni da La Briglia. Di lì a poco altre famiglie di Prato, Vernio e Cantagallo contattarono la Fondazione CDSE, identificandola come il punto di riferimento di questa memoria che sembrava perduta: vennero rintracciati così i parenti di Domenico Ginanni, Dino Gelli, Raffaele Vitello. Da quel momento il Comune di Vaiano tutti gli anni dedica una giornata al ricordo all'Oria, nella quale le famiglie delle vittime provenienti da tutta Italia sono solite ritrovarsi per commemorare i loro cari e condividere le ultime scoperte su una ricerca che va avanti ancora oggi.


Il coinvolgimento della Regione Toscana. Nell’aprile 2013 la Fondazione CDSE ha proposto alla Regione un progetto per la ricerca e individuazione delle famiglie dei caduti toscani dell’Oria. Abbiamo chiesto agli uffici regionali di mandare una mail a tutti i 287 comuni della Toscana in cui si richiedeva di controllare nei registri delle anagrafi se vi fossero morti o dispersi l’11 o 12 febbraio 1944. La Fondazione CDSE si è proposta come referente del progetto e ha quindi vagliato tutte le risposte che giungevano dalle varie anagrafi di tutta la Toscana, incrociandole con i nominativi della lista, richiedendo i documenti necessari (foglio matricolare, atto di nascita o di morte) e procedendo poi al contatto con le famiglie. Nonostante grandi difficoltà, 128 comuni hanno risposto e sono stati individuati 30 soldati toscani con relative famiglie i cui nomi sono stati aggiunti al muro della memoria, una sorta di bacheca del ricordo sul sito della rete dei familiari www.piroscafooria.it. Un modo semplice ma concreto di rendere onore e un riconoscimento morale a degli uomini che loro malgrado avevano compiuto la scelta di non non aderire al nazi fascismo.


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