Δευτέρα 25 Ιανουαρίου 2021

La Grecia controcorrente sulla leva obbligatoria, mentre tutti la eliminano Atene la allunga

 

Se in gran parte dell'Europa la leva obbligatoria è stata eliminata la Grecia va controcorrente e non solo ha deciso di mantenerla ma addirittura di allungarla e portarla da nove mesi a un anno. L'annuncio è arrivato dal ministro della Difesa di Atene, Nikos Panagiotopoulos, che ha spiegato che l'aumento del periodo servizio militare, insieme al reclutamento di ufficiali professionisti, "rafforzerà in modo significativo le forze armate" del Paese.

I fronti caldi

"La leadership politica e militare è forte e determinata a proteggere i diritti e la sovranità della Grecia", ha detto Panagiotopoulos. Per chi sarà mandato nelle zone più delicate sui confini con la Turchia, a Evros o nelle isole dell'Egeo, la durata resterà di 9 mesi. Un trucco, questo, per disincentivare i giovani inviati in quelle zone dal cercare di essere trasferiti ad Atene o in luoghi più vicini alla propria casa e alla propria famiglia. In questo modo, i ragazzi potranno adempiere ai propri obblighi militari per un periodo di tempo più breve e poi tornare alla propria vita con gli studi o altre attività professionali. Lo Stato maggiore dell'Esercito ellenico ritiene che ciò dovrebbe contribuire a fare aumenterà in modo significativo il numero di unità critiche dell'esercito a Evros e nelle isole. La Grecia applica la coscrizione ai suoi cittadini maschi dal 1914, quando è iniziata la prima guerra mondiale, e tuttora la leva è obbligatoria per tutti gli uomini di età compresa tra 19 e 45 anni nonostante gran parte dell'Europa, ad eccezione di Cipro, Austria, Finlandia e Danimarca, abbia abolito il servizio militare obbligatorio. Gli ufficiali militari dell'esercito greco, bisognoso di manodopera, hanno accolto con favore la decisione.

Le critiche dei giovani

All'opposto studenti e giovani che vivono, o progettano di vivere, all'estero, e che dovranno rimandare i loro studi per prestare servizio nell'esercito. "È un ostacolo per studenti e giovani lavoratori che vivono all'estero e desiderano tornare in Grecia. In che modo questa decisione dovrebbe invertire la fuga di cervelli?", si è chiesto uno studente dell'Università di Wageningen, Konstantinos Vogiatzoglou parlando con Euractiv. "La gioventù greca non ha nulla da guadagnare da tutto questo", ha aggiunto. Oltre ai rapporti tesi con la Turchia, a pesare sono anche i numeri della disoccupazione. È fuori discussione che se da un lato questa scelta va ad ingrassare l'esercito, dall'altro va a snellire le file, spaventose, di chi è senza lavoro. In Grecia, il tasso di disoccupazione dei giovani fino a 24 anni è balzato a un allarmante 33 per cento lo scorso settembre, secondo i dati dell'ufficio statistico greco. E la cifra dovrebbe aumentare ulteriormente a causa della pandemia, mentre il debito del Paese dovrebbe raggiungere il 200 per cento del Pil. Una ragione in più, secondo gli studenti, perché il governo non assumesse una decisione simile. "Ora, i giovani devono far fronte a un fardello inutile in più, che può mettere in pausa i loro progetti futuri", ha affermato Fanis Friderikos, uno studente post-laurea alla King's College University.



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