Nella Grecia del primo dopoguerra, analogamente a quanto accade in Italia o in Germania, si fa avanti un nuovo modo di concepire le relazioni tra Stato, economia e società: è il corporativismo “autoritario”.
Anche nel paese ellenico il crollo del liberalismo politico si era accompagnato ad una profonda crisi delle certezze sulla solidità e sull’utilità delle libertà in economia e aveva avuto un riflesso diretto nell’affermazione delle dittature di Kondylis e di Metaxas, fautori di una trasformazione dell’economia greca in senso dirigista. Questo articolo intende analizzare come, attraverso le novazioni normative e i tentativi di intervento nel sistema produttivo ellenico i poteri pubblici hanno tentato di allinearsi alle forme di controllo dell’economia che maturavano e si affermavano nel resto d’Europa.Plan
https://journals.openedition.org/diacronie/5483?lang=fr
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