Πέμπτη 15 Αυγούστου 2019

15 agosto 1940: l'affondamento dell'incrociatore greco Elli, un atto piratesco del governo fascista di Mussolini




L'affondamento dell'incrociatore Elli è stato un atto piratesco perpetrato, in dispregio alle norme di Diritto Internazionale, ai danni dell'unità di un Paese che era ancora neutrale. Il comandante del Delfino, ten. di vascello Giuseppe Aicardi, tentò, anche, fortunatamente senza riuscirvi, di affondare due navi passeggeri ancorate, assieme all'Elli, nel porto di Tinos, la Esperos e la Elso.

Περιγραφή: ΤΟ ΕΥΔΡΟΜΟ ΚΑΤΑΔΡΟΜΙΚΟ ΕΛΛΗ

Il 15 agosto 1940 il  sommergibile italiano Delfino si rese protagonista di un episodio molto discusso. Il 14 agosto il comandante Aicardi aveva ricevuto a Lero, da parte del governatore del Dodecaneso Cesare De Vecchi e dell'ammiraglio Domenico Cavagnari, l'ordine di portarsi in acque greche (De Vecchi consigliò le isole di Tino e Sira) per attaccare mercantili impegnati nel trasporto di materiali bellici in favore degli Alleati; la direttiva proveniva dai vertici militari, a Roma. Alle 8.30 del 15 agosto, penetrato nella rada di Tino – dove si stava svolgendo una solenne cerimonia per la celebrazione del giorno dell'Assunta – lanciò tre siluri contro il vecchio e piccolo incrociatore leggero greco (dunque neutrale) Elli: una delle armi colpì la nave, che saltò in aria.

Come Aicardi avesse potuto equivocare l'ordine ricevuto, che non parlava di navi da guerra, non è mai stato chiarito: in seguito sostenne di aver avvistato due mercantili privi di segnali che ne indicassero la neutralità, di aver manovrato per attaccarli ma di essere stato avvistato dall’Elli che si era diretto contro il Delfino, obbligandolo a silurarlo: in realtà tale versione non è credibile, perché l’Elli si trovava ormeggiato in mezzo a numerose barche pavesate a festa, dunque senza possibilità di muovere. La responsabilità dell'azione non fu subito nota (Italia e Inghilterra si accusarono reciprocamente) ma fu chiarita ben presto, con il ritrovamento della parte posteriore di un siluro italiano. L'episodio ebbe ripercussioni molto negative nei rapporti fra Italia e Grecia, tanto che, a guerra finita, la Grecia chiese e ottenne la cessione del moderno incrociatore leggero italiano Eugenio di Savoia, ribattezzato Elli.
Lo stesso sommergibile, il 29 novembre 1940, con il capitano di corvetta Alberto Avogadro di Cerrione come nuovo comandante, attaccò un convoglio greco al largo dell'isola di Kaloyeri, lanciando due siluri contro un cacciatorpediniere (che alcune fonti indicano come il greco Psara) e disimpegnandosi poi in immersione: avvertì due scoppi, ma non esistono conferme di danneggiamenti.


Περιγραφή: http://www.tinos.biz/elli/elli_italian_sub.jpg


Fonti:


Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002


Δεν υπάρχουν σχόλια:

Δημοσίευση σχολίου