Famiglie sempre più povere e le madri abbandonano i figli.
di Barbara Ciolli
Talmente disperate da abbandonare i figli negli istituti di carità o nei centri per poveri.
In Europa le storie di giovani madri che si privano del cibo e che lasciano i loro bambini negli orfanotrofi, erano considerate scene lontane, uno spaccato di Paesi afflitti da anni di dittatura e in gravi condizioni di arretratezza. Almeno fino alla vigilia della crisi economica.
Nella Grecia strozzata dai prestiti della Troika - la triade di controllori dell'Unione europea, del Fondo monetario internazionale e della Banca centrale europea - sono sempre più coloro che, negli ultimi mesi, hanno messo i loro figli nelle mani di parroci e associazioni di volontariato come Sos children.
GLI ISTITUTI DEI PARROCI. «Oggi non tornerò a prendere Katia (i nomi dei minori sono inventati, a tutela della loro identità, ndr), perché non posso più permettermi di crescerla. Vi prego, abbiate cura di lei», ha scritto una giovane madre alla maestra di un asilo di Atene, poche settimane prima di Natale.
Ma la storia di Katia non è un caso isolato: negli ultimi mesi padre Antonios, giovane prete ortodosso che gestisce un centro giovanile per indigenti nella capitale, si è trovato quattro bambini, tra i quali un neonato, accoccolati sulla soglia di casa.
Una coppia, invece, ha dovuto contattare un ente di beneficenza per cercare una casa ai suoi gemelli, ricoverati in ospedale in stato di malnutrizione.
In Europa le storie di giovani madri che si privano del cibo e che lasciano i loro bambini negli orfanotrofi, erano considerate scene lontane, uno spaccato di Paesi afflitti da anni di dittatura e in gravi condizioni di arretratezza. Almeno fino alla vigilia della crisi economica.
Nella Grecia strozzata dai prestiti della Troika - la triade di controllori dell'Unione europea, del Fondo monetario internazionale e della Banca centrale europea - sono sempre più coloro che, negli ultimi mesi, hanno messo i loro figli nelle mani di parroci e associazioni di volontariato come Sos children.
GLI ISTITUTI DEI PARROCI. «Oggi non tornerò a prendere Katia (i nomi dei minori sono inventati, a tutela della loro identità, ndr), perché non posso più permettermi di crescerla. Vi prego, abbiate cura di lei», ha scritto una giovane madre alla maestra di un asilo di Atene, poche settimane prima di Natale.
Ma la storia di Katia non è un caso isolato: negli ultimi mesi padre Antonios, giovane prete ortodosso che gestisce un centro giovanile per indigenti nella capitale, si è trovato quattro bambini, tra i quali un neonato, accoccolati sulla soglia di casa.
Una coppia, invece, ha dovuto contattare un ente di beneficenza per cercare una casa ai suoi gemelli, ricoverati in ospedale in stato di malnutrizione.
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