Παρασκευή 16 Οκτωβρίου 2020

La Turchia torna all’attacco: “Grecia e Cipro avranno le risposte che meritano”

 


Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha accusato Grecia e Cipro di non aver mantenuto le “promesse” fatte durante i negoziati promossi dall’Unione Europea e dalla NATO e ha dichiarato che il suo Paese continuerà a dare ai due vicini del Mediterraneo “le risposte che meritano”.

I commenti di Erdogan sono stati rilasciati mercoledì 14 ottobre, pochi giorni dopo la decisione di Ankara di riportare la sua nave da ricerca sismica, la Oruc Reis, nelle acque vicino all’isola greca di Kastellorizo, per nuove esplorazioni energetiche. La mossa, annunciata domenica 11 ottobre con un nuovo avviso ai naviganti (Navtex), ha riacceso le tensioni tra Grecia e Cipro, da un lato, e Turchia, dall’altro, nonostante nelle ultime settimane, anche grazie alla mediazione di UE e NATO, le due parti sembrassero vicine al dialogo. I media turchi hanno specificato che, insieme alla Oruc Reis, due fregate della Marina di Ankara, l’Ataman e la Cengiz Han, seguiranno le operazioni intorno alla costa meridionale di Kastellorizo fino al 22 ottobre.

“La nostro Oruc Reis è tornata a compiere i suoi doveri nel Mediterraneo”, ha detto Erdogan in un discorso in Parlamento. “Continueremo a dare alla Grecia e all’amministrazione greco-cipriota le risposte che meritano perché non hanno mantenuto le loro promesse durante i colloqui all’interno delle piattaforme UE e NATO”, ha aggiunto.

Erdogan non ha espressamente chiarito quali fossero le promesse che Atene e Nicosia non sono riuscite a mantenere, ma i funzionari turchi hanno più volte accusato le controparti di una serie di “provocazioni” ai danni di Ankara nonostante gli sforzi per rilanciare i cosiddetti colloqui esplorativi, con lo scopo di risolvere le controversie tra i tre Paesi. In particolare, la Turchia non ha digerito la decisione delle autorità greche di tenere esercitazioni militari nel Mar Egeo durante la principale festa nazionale turca. In più, Ankara, a detta dei suoi funzionari, ha spesso cercato di convincere Atene ad abbandonare le sue richieste, tra cui il ritiro di tutte le navi turche dal Mediterraneo, come condizione preliminare per l’avvio dei negoziati. Questi appelli, tuttavia, sono rimasti inascoltati secondo Erdogan e il suo entourage, e avrebbero spinto Ankara a rivedere la sua posizione in merito al riavvicinamento con Grecia e Cipro. Dal canto loro, questi ultimi hanno spesso accusato il governo turco di “atteggiamenti provocatori” nella regione e, il 13 ottobre, hanno definito una “grave minaccia alla pace e alla sicurezza dell’area” la decisione di Ankara di riportare la Oruc Reis nei pressi di Kastellorizo.

Anche Heiko Maas, il ministro degli Esteri tedesco, che ha mediato tra Grecia e Turchia nel tentativo di allentare le tensioni, ha criticato le autorità turche per aver compiuto “passi unilaterali” nel Mediterraneo orientale. Il Dipartimento di Stato americano, dal canto suo, ha rilasciato una dichiarazione in cui “deplora” la mossa di Ankara e definisce una “provocazione calcolata” la decisione di far tornare la Oruc Reis a perlustrare i fondali delle acque contese con Atene.

Alla fine del suo discorso in Parlamento, Erdogan ha dichiarato che, a breve, avrebbe annunciato i dettagli della scoperta di una nuova riserva di gas naturale al largo della costa del Mar Nero. Ad agosto, la Turchia aveva reso noto di aver rilevato 320 miliardi di metri cubi di gas, che secondo il Paese avrebbero contribuito ad alleviare la sua dipendenza dalle importazioni.

Turchia e Grecia, entrambi membri della NATO, sono in disaccordo sui diritti di sfruttamento delle risorse di idrocarburi nella regione per via di opinioni contrastanti sull’estensione delle loro piattaforme continentali. Le acque, punteggiate principalmente da isole greche, sono ricche di gas e la delimitazione delle rispettive zone economiche esclusive è fonte di controversia tra Turchia, Grecia e Cipro. 

Ankara sostiene di avere la costa più lunga del Mediterraneo orientale, ma la sua zona marittima è racchiusa in una stretta striscia di acque a causa dell’estensione della piattaforma continentale greca, caratterizzata dalla presenza di molte isole vicine alla frontiera turca. L’isola greca di Kastellorizo, che si trova a circa 2 km dalla costa meridionale della Turchia e a 570 km dalla Grecia continentale, è una delle principali fonti di frustrazioni per Ankara, che rivendica quelle acque come proprie.

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Chiara Gentili

di Redazione


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