Κυριακή 5 Δεκεμβρίου 2021

Alessandro V, il Papa cretese (Pétros Philargés; Pietro di Candia)

Antipope Alexander V (1409-1410).JPG

Nacque, come sembra, in un villaggio dell'isola di Candia, allora soggetta ai Veneziani, intorno al 1340; ma poco si sa della sua fanciullezza.
Entrato nei francescani, studiò a Padova, a Oxford, a Parigi; ebbe il grado di maestro di teologia, e scrisse diverse opere, inedite, fra le quali un commento alle Sententiae di Pietro Lombardo, la cui importanza è stata di recente illustrata dal cardinale Ehrle. Dopo una missione nel NE. dell'Europa, nella quale contribuì alla conversione dei Lituani, fu maestro nell'università di Pavia e divenne consigliere apprezzato di Gian Galeazzo Visconti, per il quale sostenne importanti ambascerie e ottenne, dall'imperatore Venceslao, il titolo di duca di Milano (1395). Alla morte del signore (1402), fu capo del consiglio di tutela dei figliuoli minorenni; ma non riuscì ad esercitare che assai scarsa autorità. Vescovo successivamente di Piacenza (1386), di Vicenza (1388), di Novara (1389) e arcivescovo di Milano (1402), fu creato cardinale da Innocenzo VII (1405). Era allora il tempo del grande scisma; e il Philargḗs, distaccatosi dopo la morte del papa dall'obbedienza romana, fu tra i cardinali che tentarono di ricomporre l'unità per mezzo di un concilio. Ebbe parte principalissima in quello di Pisa, dove, deposto contro i canoni il papa romano e avignonese, egli stesso fu eletto papa (26 giugno 1409). Ma fu riconosciuto solo in Francia, in Inghilterra e in alcune parti della Germania e d'Italia. Sciolto il concilio, A. si adoperò per l'estirpazione delle dottrine di Wicleff nella Boemia, favorì gli ordini religiosi, mostrò buoni propositi per la riforma della Chiesa; ma, sprovvisto di danaro e d'armi, fu in piena balia del cardinale Baldassare Cossa (il futuro Giovanni XXIII), il quale, con milizie dei Fiorentini e di Luigi II d'Angiò, ritolse Roma a re Ladislao e la sottomise al papa. Questi, che era intanto passato a Pistoia e a Bologna, morì in questa città la notte dal 3 al 4 maggio 1410, con sospetto di veleno. Fu sepolto in San Francesco, dove si vede tuttora il suo ricco, se non originale monumento, opera di Sperandio mantovano (1482). La legittimità di lui come pontefice è ora generalmente negata; ma il suo nome conta nella serie ufficiale dei papi. È lodato per la grande dottrina teologica, per le virtù personali, per la rettitudine delle intenzioni; biasimato per la debolezza del carattere e per l'ambizione.
Bibl.: Oltre alle notissime opere del Ciaconio e del Pastor, vedi la biografia assai retorica e in parte fantasiosa di Marco Renieri, ‛Ιστορικαι Μελέται, Atene 1881, gli scritti di N. Malvezzi, Alessandro V, papa, a Bologna, negli Atti e memorie della R. Deputazione di Storia patria per le provincie di Romagna, s. 3ª, IX (1891), XI (1893). Fondamentale il lavoro di F. Ehrle, Der Sentenzen Kommentar Peters von Candia, Münster 1925, con notizie importanti sulla vita di Alessandro V.


http://www.treccani.it/enciclopedia/papa-alessandro-v_%28Enciclopedia-Italiana%29/

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