Κυριακή 30 Ιουνίου 2019

Migranti, Avramopoulos: "Vanno registrati. Generare paura non è mai la soluzione"

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BRUXELLES - "Dobbiamo trovare una soluzione per le persone a bordo della Sea-Watch3". Dimitris Avramopoulos, commissario europeo ai Migranti, da Bruxelles ha steso la rete di contatti che ha portato alla possibilità di smistare i passeggeri bloccati davanti a Lampedusa in cinque paesi europei.


Ma, ricorda l'esponente del centrodestra greco, i migranti appena sbarcati "dovranno essere registrati dalle autorità italiane". E ancora: "In tutta Europa le migrazioni sono sfruttate da populisti e nazionalisti che provano a instillare la paura nei cittadini. Ma questo approccio non offre soluzioni".
 

Commissario, il governo dovrebbe far sbarcare i migranti a bordo della Sea-Watch3? Come rifiutare lo sbarco visto che l'Italia è il porto sicuro più vicino?


"La Commissione non ha competenze per indicare il porto di sbarco. Quello che possiamo fare e stiamo facendo attraverso contatti intensi è coordinare un sostegno tra gli stati membri per farci trovare pronti quando i migranti saranno sbarcati".
 
È disponibile a lanciare un appello umanitario perché i migranti vengano sbarcati a Lampedusa?


"Ho già rivolto un appello a tutti: dobbiamo trovare una soluzione per le persone a bordo della Sea-Watch3 e la Commissione sta facendo il massimo a tal fine".
 
Salvini minaccia di non registrare i migranti e lasciarli andare nel Nord Europa: ma le autorità italiane sono obbligate a registrarli? E ancora, l'Olanda dovrebbe accogliere i migranti a bordo del vascello che batte la sua bandiera come sostiene il capo del Viminale?

"Sì, le regole Ue sull'asilo sono chiare in termini di procedure, i migranti vanno registrati. Ma intanto sono grato ai cinque paesi che hanno espresso la volontà di aiutare e di prendersi carico di alcuni migranti, il che significa che tutti quanti saranno redistribuiti dopo lo sbarco. Voglio ringraziare Germania, Francia, Lussemburgo, Portogallo e Finlandia per avere mostrato solidarietà".

Non è contraddittorio lasciare alle Ong il compito di salvare i naufraghi e poi denunciarne gli equipaggi?


"Dobbiamo riconoscere che questi vascelli e le Ong salvano vite umane e fanno un lavoro importante, tuttavia non sono io che posso giudicare visto che farlo spetta alle leggi nazionali nelle mani dei singoli governi. Però è anche chiaro che non possiamo andare avanti in questo modo, la sfida delle migrazioni non può essere lasciata alla sola responsabilità di Italia, Grecia e Malta. Questo era il senso della riforma sull'asilo da noi proposta".
 

Riforma bocciata da alcuni governi, compreso quello italiano. Non trova contraddittorio che Salvini a casa parli molto di migranti ma poi è venuto a un solo Consiglio dei ministri degli Interni europei su sette?

"L'Italia non vuole essere lasciata sola e noi non la lasceremo sola. Dall'inizio della crisi, per più di 5 anni, abbiamo sostenuto Roma. Sfortunatamente alcuni stati membri pensano che quello che succede sulle vostre coste non sia un problema loro. Il che è sbagliato perché il confine esterno italiano è il confine esterno comune dell'Unione. Se Salvini dovesse avere proposte concrete o suggerimenti, le accoglierei con piacere. Lo invito a venire a Bruxelles e alle riunioni del Consiglio dei ministri europei. La mia porta è e resterà sempre aperta. Certamente per trovare un accordo tutti devono essere pronti al compromesso".
 
Afferma che alcuni governi non si interessano al problema, ovvero coloro, come quelli di Visegrad, che Salvini conta tra i suoi grandi alleati politici: non ha la sensazione che il vicepremier sfrutti i migranti per guadagnare voti ma poi non si impegni a risolverla?

"In tutta Europa le migrazioni sono sfruttate da populisti e nazionalisti che provano a instillare la paura nei cittadini. Ma questo approccio non offre soluzioni e di certo non risolverà la questione. Lei parla di "alleanze", ma abbiamo una sola famiglia europea: possiamo trovare soluzioni solo tutti insieme".


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