“Non esiste nessuna Repubblica turca nel nord di Cipro: esiste solo un'invasione e un'occupazione". Lo ha detto il Presidente della Repubblica di Grecia, Prokopis Pavlopoulos, replicando a distanza di giorni alle continue e reiterate provocazioni da parte del Presidente turco Erdogan. Quest'ultimo, perno del fallimento dei negoziati in Svizzera sulla riunificazione di Cipro, ha anche attaccato il Trattato di Losanna che definisce i contorni dell'Egeo.
Secondo Pavlopoulos tutti coloro che ritengono che il diritto internazionale sia solamente "la legge del più forte" si sbagliano e la Grecia non accetterà questa visione. Le sue parole sono giunte in occasione una cerimonia per la nuova di nuovi ambasciatori. E ha aggiunto: "Difendiamo l'Europa, il suo prestigio e la sua sovranità. L'Ue dovrebbe comprendere che quando difendiamo le nostre questioni nazionali, difendiamo gli interessi dell'Europa".
Cipro nord è dal 1974 occupata da 50mila militari turchi che nella parte settentrionale hanno autoproclamato la Repubblica di Cipro Nord, riconosciuta solo da Ankara. Mentre nel 2004 Cipro e la sua capitale Nicosia sono entrate a far parte dell'Ue. Sino ad oggi i militari turchi non solo hanno scacciato alle proprie abitazioni e dai propri territori i legittimi proprietari ciprioti, ma hanno anche provveduto a distruggere dolosamente l'intero patrimonio artistico e religioso, come il cimitero maronita di Tersia raso al suolo dai carri armati.
Inoltre chiese di rito cristiano ortodosso, ebraico e maronita sono state trasformate in stalle, bordelli e resort a cinque stelle nell'indifferenza della comunità internazionale e dell'Unesco.
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