L’annuncio della Germania che non permetterà la riduzione
del debito per la travagliata nazione europea costringerà la Grecia a mettere
all’asta l’ultima delle sue attività e firmare per cedere sua sovranità residua
alla burocrazia europea.
11 01 2018
Nel 2010, la Grecia è stata costretta a chiedere il suo
primo salvataggio I programmi di austerità successivi hanno decimato l’economia
greca. Un altro salvataggio è stato richiesto nel 2012 , che poi ha causato
grandi picchi di disoccupazione e una esplosione di malcontento pubblico. Tre
anni più tardi, per la Grecia è default con Fondo monetario internazionale
(FMI), diventando il primo paese sviluppato a farlo. La crisi continuata della
Grecia ha causato molta instabilità economica nella zona euro, ma – come gli
analisti di Deutsche Bank Research hanno notato – “sembra di essere vicini alla
conclusione di questo episodio della saga Grecia” Evidentemente la Germania
dimentica quando tutti gli stati europei cancellarono tutti i debiti tedeschi
nel 1953 senza chiedere nulla in cambio.
Con l’economia greca ancora in rovina e il suo governo
che ancora annega nel debito, il governo di Atene sembra avere poche opzioni,
lasciando che a scegliere il suo futuro sia la Germania – membro più potente
della UE – con un terzo salvataggio . Il ministro delle Finanze di Baviera,
Markus Soeder, ha annunciato che ha intenzione di prendere una posizione più
rigida sulla negoziazione del bail-out rispetto alle offerte precedenti,
affermando che “I miliardi dovrebbero fluire solo quando Atene implementa tutte
le riforme. Anche allora, però, l’aiuto deve essere somministrato solo nei
confronti di un impegno, sotto forma di denaro contante, oro o immobili.”
In sostanza, la Grecia deve cedere gli ultimi beni, in
cambio euro per pagare il suo enorme debito (soldi a debito per pagare un altro
debito…ti si è accesa la lampadina?). In effetti, i precedenti negoziati
bail-out hanno rivelato che tutti i beni pubblici della Grecia sono valutati in
il 50 miliardi di euro, una cifra che impallidisce in confronto al prezzo dei
prestiti necessari per il pagamento del debito scaturito anche dai precedenti
salvataggi, 90 miliardi.
Il piano ha semplicemente continuato la forzata
“privatizzazione volontaria” della Grecia – un eufemismo per la sua schiavitù
verso l’Unione europea e i suoi Stati più potenti, anzi la Germania!. Dal
momento che dagli ultimi due salvataggi i tedeschi hanno beneficiato al massimo
da questa privatizzazione, prendendo il controllo dei suoi aeroporti, porti,
porti turistici e servizi idrici . Ancora una volta, la Germania si è imposta
per essere il più grande beneficiario del prossimo salvataggio, con
multinazionali e altri stati che hanno intenzione di partecipare al bottino
finale della Grecia. Questa, anche se non sentiti gli spari, è guerra! E miete
le sue vittime nelle strade. Unione Europea, già il termine unione dovrebbe far
intendere la fratellanza tra gli Stati e invece è solo un covo di avvoltoi
pronti a cibarsi dei resti delle nazioni più deboli.
Fonte: La mia parte Intollerante
Tratto da: www.stopeuro.org
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