GLOCAL. Oggi
28 marzo non ricorre alcuna festività a carattere internazionale, aprimao
quindi una finestra su: “La Pasqua greca”.
In Grecia il
98% della popolazione é greco-ortodossa e l’idea della separazione tra chiesa e
stato é per la maggior parte dei greci una cosa impensabile. In effetti, quando
la Grecia fu sotto l’occupazione turca e veneziana, fu la chiesa ortodossa, che
riuscì tramite la liturgia e la preghiera a tenere unita la lingua greca e
l’identità nazionale.
28 03 2018
La religione è parte integrante della vita quotidiana e
il prete (“pappas”) è un personaggio molto importante della vita sociale. I
preti ortodossi oltre a celebrare i riti religiosi, possono anche sposarsi ed
avere figli. In effetti, vi capiterà facilmente di vedere un prete ortodosso
fare il bagno nel mare e giocare con il proprio nipote o al bar a bere un caffé
discutendo con gli amici…insomma i preti ortodossi sono persone che conducono
una vita normale come tutti gli altri!!! In Grecia ci sono pure 150 000
mussulmani che si trovano tutti concentrati nella regione settentrionale di
Tracia. Nelle isole del Mar Ionio e nelle Cicladi c’é pure una minoranza di
cattolici, la maggior parte dei quali vivono nell’isola di Syros.
La Pasqua
Greca (Πασχα) e’ la più grande festa religiosa della Chiesa Greca Ortodossa, e
molti sono i festeggiamenti e le tradizioni differenti da luogo a luogo che
riescono a unire diverse generazioni. Non sempre la data combacia con quella
della Pasqua Cattolica (circa una settimana dopo quella Cattolica). Durante il
Primo Sinodo Ecumenico a Nicea in Bitinia, nel 325 d.C. fu deciso di festeggiarla
la prima domenica dopo il plenilunio dell’equinozio di primavera. A Pasqua c’e’
la tradizione di colorare e decorare le uova di rosso, soprattutto: la
spiegazione e’ possibile trovarla in una leggenda. Maria Maddalena era una
delle donne che si era recata al sepolcro di Gesù, ma avendolo trovato vuoto,
corse alla casa nella quale si trovavano i discepoli. Trafelata entrò ed
annunciò la straordinaria notizia. Pietro la guardò incredulo e disse: “Crederò
a quello che dici solo se le uova che hai nel paniere diventeranno rosse”. E
subito le uova si colorarono di un rosso intenso. Il colore rosso, quindi, per
molti simboleggia il sangue di Cristo, per altri e’ espressione di gioia per la
felice notizia della Resurrezione e nello stesso tempo e’ un mezzo per tenere
lontano il male.
Sopra le
uova, dopo essere state colorate, vengono disegnate con cera sciolta, uccellini
e varie altre figure Le ragazze mettono nelle uova anche ali di carta colorata,
e ci mettono la coda, il naso (fatto di pasta di pane) come un passero e lo
appendono al soffitto, ma non tutte le uova hanno la stessa “grazia”. Proprietà
straordinarie ha soprattutto l’uovo della Madonna, il primo uovo colorato e che
viene messo nell’iconostasi della casa (un angolo della casa in cui viene collocata
un’icona sacra a scopo di preghiera). Con l’uovo della Madonna, le donne
benedicono i bambini. A Sinopi vengono colorate tante uova quanti sono i
componenti la famiglia, più uno, che e’, appunto, per la Madonna. La sera le
mettono dentro una scatoletta e le portano in Chiesa per farle benedire,
affinchè possano “ascoltare la Buona Parola”. Le depongono sotto l’altare e le
lasciano lì fino alla Resurrezione. I gusci di queste uova vengono poi
collocati vicino alle radici degli alberi perchè i frutti attecchiscano.
Allo stesso
scopo mira anche l’usanza dei paesi della Macedonia Occidentale, dove l’uovo
colorato per primo a mezzanotte del Giovedì Santo, viene sepolto nella prima
fossa del campo, esattamente dove l’aratro comincia il primo solco. A Sopoto’
di Kalavrita, le uova che vengono deposte il Giovedi Santo, vengono portate in
Chiesa il giorno stesso e benedette. Vengono poi sotterrate lo stesso giorno
nella vigna affinche’ non venga attaccata dallo scarabeo o intaccata dalla
grandine. A Gourounaki Xasion, nel momento in cui finisce la liturgia e il
sacerdote legge il vangelo, gli abitanti escono e vanno ad uno ad uno a rompere
il loro uovo con il simandro di legno (uno strumento che viene ancora oggi
percosso dal sacerdote al posto delle campane) che e’ appeso fuori dalla
chiesa.
Le feste
religiose servono spesso da pretesto per organizzare manifestazioni che rompono
il ritmo della vita quotidiana e danno libero sfogo alla gioia popolare, al
ritmo del sirtaki. Ogni città ha un Santo patrono, che viene festeggiato con la
Processione dell’Icona nella piazza centrale, al suono della musica delle
orchestre mentre tutti ballano e mangiano in un crescendo di allegria e
suggestione. Una delle feste più importanti è quella del Ferragosto, il giorno
della Madonna, festeggiato in tutta la Grecia e vissuto in maniera particolare
specie nelle isole di Tinos, Mykonos e Paros. Da segnalare inoltre la Festa del
vino, che si tiene da metà luglio agli inizi di settembre in un parco nei
pressi del monastero di Dafni (11 km da Atene) e dove, pagando una somma
simbolica, si possono assaggiare molti vini greci stillati direttamente dalle
botti.
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