Τετάρτη 7 Μαρτίου 2018

Festival della Filosofia in Magna Grecia

FESTIVAL DELLA FILOSOFIA interna

Filosofare con i ragazzi al Festival della filosofia in Magna Grecia. Tour salentino: Gallipoli, Copertino, Lecce 

di Alessandra Peluso, 7 marzo 2018 

Il 22 ottobre 2008 nasce il “Festival della Filosofia in Magna Grecia” per volontà di Giuseppina Russo e Iriana Marini. È nato dall’amore e dalla necessità di comunicare questo amore per le origini della filosofia greca e per il sapere. Un Festival differente e itinerante prosegue e fa tappa anche quest’anno nel Salento, in particolare a Gallipoli, a Copertino e a Lecce.

Ascoltando rispettivamente il presidente, Giuseppina Russo, e il vicepresidente Iriana Marini, dell’Associazione Festival della Filosofia in Magna Grecia, si constatano nell’immediato un intenso sentimento di gioia e di passione con le quali hanno operato e continuano a farlo, affinché la storia della filosofia sia vicino ai ragazzi, ecco la differenza, alle giovani generazioni, da curare e stimolare per sviluppare un pensiero critico, senza il quale non si potrà fare bene né pensare liberamente.

La Filosofia, sostiene Giulio Giorello (Filosofia, Università degli Studi di Milano), durante la giornata di presentazione del Festival, 6 marzo, in conferenza stampa presso il Palazzo dei Celestini di Lecce, educa alla libertà, a mettersi in gioco, ad avere speranza e a sviluppare coscienziosamente un senso di responsabilità.

Nasce, per volontà degli organizzatori, la necessità di creare reti col territorio, con i giovani, le scuole, il Pensiero.
  
Si tratta di un’esperienza unica, ci tiene a sottolineare Massimo Donà (Filosofia Teoretica, Università San Raffaele di Milano), proprio perché è rivolta ai giovani, si instaura un rapporto creativo, di coinvolgimento, in quanto sono organizzati magistralmente laboratori filosofici, teatrali, concorsi, e i ragazzi possono, per l’appunto, mettersi in gioco, sperimentare, confrontarsi e conoscere; inoltre, per via delle passeggiate filosofiche, alla maniera socratica ed epicurea, si immergono nei territori che trasudano di cultura greca.

Il “Festival della Filosofia in Magna Grecia” fornisce, a ben vedere, un’offerta formativa notevole. Esempio evidente di come si possa incrementare il turismo culturale.

Sono presentati i luoghi caratteristici dei paesi ospitanti, come ad esempio a Copertino, il maestoso Castello Angioino, e con  guide adeguate si illustra la storia e i ragazzi hanno il contatto diretto con il territorio, spesso sconosciuto, con la filosofia, parti integranti della nostra identità.

Giuseppina Russo e Iriana Marini, in qualità di docenti in Storia della Filosofia e organizzatrici del Festival, sostengono, inoltre, la non contrapposizione tra umanesimo e scienza, ma anzi, l’integrazione di saperi umanistici e scientifici. È indispensabile, per attuare una vera e propria rivoluzione culturale, un neo-umanesimo, aggiunge Giorello, per umanizzare l’individuo e le relazioni, per lo più alienate e spersonalizzate.

Accanto alle lezioni magistrali tenute da Giulio Giorello e Massimo Donà, protagonisti del “Festival della Filosofia in Magna Grecia” dell’edizione salentina, sono stati coinvolti 500 studenti liceali provenienti da tutta Italia per vivere insieme l’antico percorso della “koinè” mediterraneo.

Il tema dell’edizione è l’“Eu-Daimon”, il demone buono, quello che Socrate sostiene che tutti possediamo, pur non essendone consapevoli. La felicità, giustappunto, è in ognuno di noi, è sufficiente ricercarla e dunque, imparare a conoscere se stesso, attraverso l’ascolto e il dialogo, momenti imprescindibili e praticati dai ragazzi nelle agorà del Festival. “Diventa ciò che sei” diviene un imperativo.

Questo Festival, così ben congegnato, potrebbe rappresentare una valida soluzione da attuare come parte della riforma scolastica italiana: silenzio, ascolto, dialogo, confronto con se stesso, con il docente, con il territorio, sperimentazione nei laboratori: “pensiero e azione”, per dirla con Arendt, dei modi idonei a far sì che il futuro sia pensante, libero, ma soprattutto, responsabile.                        


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