Pavia,
accademico dei Lincei, aveva 81 anni. Per 40 ha insegnato all’università
PAVIA. È
morto il professor Diego Lanza, professore emerito di letteratura greca
dell’università di Pavia, dove insegnò per 46 anni, e accademico dei Lincei.
Aveva 81 anni e fu studioso di teatro e di storia della filologia classica. E
fu un acuto interprete della cultura greca e innovatore delle scienze
dell’antichità.
di Stefania Prato, 9 marzo 2018
Lo ricorda così chi lo aveva conosciuto ed era rimasto
affascinato dalla sua ricchezza intellettuale e dalla sua profonda cultura. Lo
piangono gli amici e i colleghi che si stringono alla moglie Nicoletta Rostan e
ai figli, Simone e Andrea.
Il rettore
Fabio Rugge ne sottolinea «la figura di studioso di primissimo piano». E
aggiunge: «Docente dell’ateneo di Pavia, cattedratico dei Lincei, ha proposto
una penetrante lettura spirituale della letteratura greca. Il suo lavoro
critico si è alimentato di una conoscenza che comprendeva diversi rami del
sapere». Il rettore tratteggia in rosso il ruolo ricoperto da Diego Lanza
all’interno della nostra università, dove si laureò nel 1959 e dove, nel 1961,
dopo un anno trascorso a Monaco per specializzarsi, incominciò ad insegnare.
Prima assistente e poi professore ordinario di letteratura greca.
Fino al
2007, anno del distacco, ufficiale, da quel mondo che era stato per lui lavoro
e passione. E che aveva fortemente contribuito ad innovare.
«L’interdisciplinarità di cui tanto parliamo era per lui costume intellettuale
- sottolinea il rettore Rugge -. Anche in questo senso è stato un maestro.
Costituisce una tessera particolarmente pregiata del mosaico di studi
sull’antichità di cui l’ateneo pavese è artefice. Il laboratorio che produce
questo mosaico è oggi attivo, ha reputazione internazionale, costituisce un
punto di forza riconosciuto dell’università di Pavia.
La ricerca
pavese sul mondo classico e antico è stata, qualche giorno fa, da un’autorevole
agenzia collocata al trentesimo posto nel mondo. Questo presente ha le radici
nell’opera eccellente di Diego Lanza». Opera proseguita da Anna Albertina
Beltrametti, professore ordinario di Lingua e letteratura greca che ne ereditò
la cattedra. «Sono stata l’allieva di un grande maestro di cui ho l’onere di
un’eredità molto impegnativa», sostiene Beltrametti, sottolineando «il ruolo di
studioso di grandissime aperture e di fama internazionale».
«Un uomo dal
temperamento non facile, compensato da una rara profondità di cultura e
pensiero con cui ha alimentato il suo lungo magistero e dato una riconoscibile
impronta alla scuola pavese di scienze dell’antichità», afferma la docente,
ricordando che «alla fine degli anni Ottanta istituì l'insegnamento di Storia
del teatro e della drammaturgia antica». Insieme all’amico fraterno Mario
Vegetti, che a Pavia ricopriva la cattedra di Filosofia antica, promosse i
seminari che approdarono al saggio sulla “Ideologia della Città” del 1977. Con Luciano
Canfora e Giuseppe.
Cambiano è
stato coeditore dell’opera collettiva “Lo spazio letterario della Grecia
antica” e con Salvatore Settis ha curato e promosso la pubblicazione de “I
Greci”. I funerali sono fissati per sabato 10 marzo alle 11, nella sala
polifunzionale del cimitero di Lambrate.
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